Fuga di gas in via Crispi a Trieste, la testimonianza: «La nostra caldaia è nuova e controllata»

Parla il proprietario dell’abitazione da dove si è propagato il monossido

Gianpaolo Sarti
L’appartamento del terzo piano sottoposto a sequestro
L’appartamento del terzo piano sottoposto a sequestro

La scena è surreale. I Vigili del fuoco che fino alle undici e mezza di sera entrano ed escono dal condominio di via Crispi alla ricerca di altre possibili vittime. E poi, alla fine, l’autoscala che si arrampica fino alla finestra del terzo piano, con i pompieri che abbattono le finestre e si infilano dentro a un appartamento, l’ultimo ancora da controllare, senza sapere cosa avrebbero potuto trovare.

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L'intervento dei Vigili del fuoco. Foto Lasorte

Ma era vuoto, per fortuna: i residenti, una giovane coppia, erano da giorni fuori regione in vacanza. Se fossero stati a casa avrebbero rischiato la vita. Perché è da lì, dal loro alloggio del terzo piano, quindi subito sotto a quello dove è morto il medico austriaco, che i Vigili del fuoco hanno riscontato una concentrazione elevatissima di monossido.

«Sì – afferma il proprietario, un trentenne (M. D.) – abbiamo effettivamente rischiato la vita, ce lo hanno detto anche i Vigili del fuoco quando ci hanno chiamato per avvertirci dell’accaduto. Siamo fuori Trieste, rientriamo al più presto anche se non sappiamo bene dove andare perché la nostra abitazione è sotto sequestro. Non conoscevo la persona che è deceduta – afferma – quanto è successo ci ha scioccati».

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Il medico austriaco Berndt Urlesberger in una foto di Alexander Danner concessa a Il Piccolo dal quotidiano Kleinezeitung

L’appartamento del quarto piano teatro della tragedia (anche questo è sotto sequestro) non è invece dotato di impianti a gas, né di caldaia. Quindi è stato chiaro, ai Vigili del fuoco, che il monossido – rintracciato a livelli molti elevati – proveniva da un altro locale dell’edificio. L’alloggio del terzo, appunto, dove la concentrazione del gas era altrettanto alta: e lì c’è una caldaia. Ma una caldaia di nuova generazione, installata nel 2021 e sottoposta a manutenzione lo scorso maggio. Cosa è successo? Un guasto? Si è verificato un problema nei tubi di scarico che passano nei controsoffitti e che sono collegati alla canna fumaria? C’è un’ostruzione?

«Non so quale possa essere la causa – spiega ancora il trentenne proprietario dell’alloggio – peraltro avevo spento la caldaia prima di partire, cioè l’avevo termostatata a 15 gradi. L’unica cosa che mi è venuta in mente è che ci possa essere un’ostruzione dei tubi o della canna fumaria... non so. L’impianto comunque è nuovo, comprese le tubazioni». —

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