Uccise tre familiari con il tallio, assolto per infermità

Mattia Del Zotto, di Nova Milanese, in una struttura psichiatrica. Le vittime erano state male dopo un periodo nella casa di famiglia in provincia di Udine
Una veduta esterna della villetta della famiglia Del Zotto avvelenata dal tallio, Nova Milanese, 7 dicembre 2017. ANSA
Una veduta esterna della villetta della famiglia Del Zotto avvelenata dal tallio, Nova Milanese, 7 dicembre 2017. ANSA

MONZA Mattia Del Zotto, il 28 enne di Nova Milanese (Monza) che nell'estate del 2017 ha avvelenato con solfato di tallio nove membri della sua famiglia, uccidendone tre, è stato assolto oggi lunedì 19 novembre dal Gip del Tribunale di Monza Patrizia Gallucci perché ritenuto totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti. Sarà rinchiuso in una struttura psichiatrica per dieci anni. 

La vicenda aveva avuto grande eco anche in Friuli Venezia Giulia perché le persone avvelenate avevano iniziato a stare male dopo essere rientrate da un periodo di vacanze trascorso nella casa che la famiglia possiede a Varmo, in provincia di Udine: a lungo, prima che le boccette di tallio fossero trovate nella cantina della casa di Nova Milanese, le indagini erano state portate avanti su un doppio binario.

«Affetto da un disturbo delirante, totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti perché affetto da vizio totale di mente». Così il perito incaricato dal Giudice nelle scorse settimane aveva definito Mattia Del Zotto dopo l'accusa di omicidio volontario plurimo premeditato e lesioni plurime. Il gip ha sposato la tesi del suo consulente, analoga a quella della difesa, assolvendo Del Zotto per totale vizio di mente e respingendo la richiesta di condanna all'ergastolo avanzata dal pm, il cui perito aveva invece giudicato il 28 enne solo parzialmente incapace di intendere e volere.

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