Uccise la fidanzata, confermata la condanna a 30 anni in Appello per Mazzega
TRIESTE. La Corte d'Assise d'Appello di Trieste ha confermato nel pomeriggio di venerdì 29 novembre la condanna a 30 anni per Francesco Mazzega, 38 anni di Muzzana, confermando la sentenza di primo grado. L'uomo aveva confessato di aver ammazzato la ragazza, 21 anni, nella notte tra il 30 e il 31 luglio di due anni fa.
La decisione del collegio, presieduto da Igor Maria Rifiorati (a latere Mimma Grisafi e i sei componenti della giuria popolare) è arrivata dopo più di cinque ore di camera di consiglio: accogliendo la richiesta della pubblica accusa, il tribunale ha disposto al termine dei trent'anni tre anni di libertà vigilata.
Il collegio si è riservato invece sull'inasprimento della misura cautelare. "Non merito il perdono. Ho paura anche a chiederlo, vista la gravità di quanto fatto". È il senso del concetto espresso da Francesco Mazzega in aula in una dichiarazione spontanea resa prima che la Corte d'Assise d'Appello di Trieste si ritirasse in camera di consiglio per decidere se confermare o riformare la sentenza di condanna pronunciata in primo grado nei suoi confronti dal Gup del tribunale di Udine.
«Ci riserviamo di vedere la motivazione. Riteniamo sia possibile rivedere la conclusione cui è arrivata la Corte d'Assise d'appello di Trieste davanti alla Corte di Cassazione», ha detto l'avvocato della difesa Mariapia Maier all'esito della sentenza. «Eravamo molto preoccupati - ha aggiunto l'avvocato Maier - per la questione mediatica che si era creata intorno a questa vicenda. Secondo me la giustizia deve essere applicata cercando di dare la pena che spetta e non soltanto una pena che deve portare serenità o tranquillità al dolore che purtroppo c'è e c'è in tutti».
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