Uccise il coinquilino a Trieste, 14 anni di carcere al novantaduenne Tarlao

La sentenza emessa oggi, venerdì 22 maggio, dalla Corte d’Assise presieduta dal giudice Reinotti. Riconosciuta la seminfermità mentale. Alla lettura l’anziano assassino è rimasto impassibile 
 
I rilievi della polizia scientifica nell'appartamento di Gretta dopo la scoperta dell'omicidio (Foto Bruni)
I rilievi della polizia scientifica nell'appartamento di Gretta dopo la scoperta dell'omicidio (Foto Bruni)
TRIESTE. Condanna a 14 anni di carcere, con il riconoscimento della seminfermità mentale. È la sentenza emessa oggi, venerdì 22 maggio, per Luciano Tarlao, il novantaduenne accusato dell’omicidio del coinquilino Mauro Vazzano, massacrato a coltellate nella sua casa a Gretta.  L’anziano era a processo davanti alla Corte d’Assise presieduta da Piervalerio Reinotti (a latere il giudice Marco Casavecchia).
 
A chiedere la condanna a 14 anni, riconoscendo la riduzione della pena per il vizio parziale di mente, è stato il pm Matteo Tripani. L’avvocato difensore Enrico Miscia aveva chiesto l’assoluzione in base all’articolo 530 secondo comma (la vecchia formula dubitativa dell’insufficienza di prove) e, in subordine, il riconoscimento delle attenuanti generiche e della seminfermità mentale. 
 
L'imputato, secondo quanto afferma la perizia psichiatria illustrata oggi in aula, soffre da anni di una forma di psicosi paranoica. Tarlao era presente in aula e, al momento della lettura del verdetto, è apparso tranquillo e impassibile. Anche quando l’avvocato difensore gli ha spiegato la sentenza non ha mostrato reazioni particolari, rimanendo in silenzio. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. Nel frattempo l'anziano resta in carcere.
 
Il delitto era avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 agosto 2018 nell’alloggio Ater di via Santi 7 che Tarlao condivideva con la vittima. Vazzano era stato massacrato con un grosso coltello durante il sonno. L’omicida si era accanito sul corpo sferrando diverse coltellate al ventre. Poi, l’aveva sgozzato. La salma era stata rinvenuta una settimana dopo nella camera da letto. Il corpo, già in avanzato stato di decomposizione, era nascosto sotto a un cumulo di coperte e di giacche.

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