Ubriachi alla guida? La multa si pagherà lavorando gratis
Sorpresi alla guida in stato di ebbrezza? La multa, che può arrivare anche a raggiungere gli oltre 5mila euro, anzichè pagarla moneta sonante, si riscatta con il proprio lavoro. Mettendosi a disposizione del Comune. Prestazioni, dunque, non retribuite, dal presidio di eco piazzole e cura del verde pubblico, a piccoli lavori di manutenzione del patrimonio mobiliare e immobiliare dell’ente locale, a lavoro di ufficio, a fronte del possesso dei requisiti necessari. Il tutto comunque compatibilmente con le esigenze del Comune e la stessa preparazione dell’imputato.
È quanto sta mettendo a punto l’amministrazione comunale di Monfalcone, che ora ha intenzione di rivolgersi al Tribunale di Gorizia, al fine di stabilire un’apposita convenzione.
Si tratta quindi di prevedere la possibilità di commutare la pena sanzionatoria in attività dedicate ai lavori di pubblica utilità, fornendo un servizio gratuito alla comunità.
L’amministrazione guarda con interesse a questa formula, peraltro, già sperimentata. Il Comune di San Pier d’Isonzo, infatti, ha stabilito proprio un anno fa la convenzione con il Tribunale di Gorizia, il 9 marzo 2011, con validità fino al 9 marzo 2016.
Ciò in virtù del decreto legislativo numero 274 del 28 agosto 2000 e del decreto ministeriale del 26 marzo 2001. «Il Giudice di Pace e il Tribunale - recita un estratto della convenzione - possono applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità, consitente nella prestazione di attività non retribuita, in favore della collettività, da svolgere presso lo Stato, la Regione, le Province, i Comuni, oppure presso enti od organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato».
Il ministero della Giustizia ha delegato i presidenti dei Tribunali alla stipula delle convenzioni in questione.
L’assessore Cristiana Morsolin al proposito ha osservato: «L’intenzione è quella di contattare il Tribunale di Gorizia per poter addivenire a questa convenzione, prevedendo così la possibilità di commutare la pena pecuniaria, su richiesta dell’imputato, in attività non retribuita a favore della città. Riteniamo che sia una formula significativa sotto più aspetti. Innanzitutto - continua l’assessore -, si permette di riparare dando un contributo alla comunità. Il valore, pertanto, è soprattutto educativo. La possibilità è anche quella di aprirsi a nuove esperienze, mettendosi in contatto con realtà diverse, in un percorso costruttivo».
C’è poi l’aspetto prettamente economico, in relazione all’attuale situazione di crisi e occupazionale. Per un disoccupato o una persona in difficoltà lavorativa, la scelta di mettere a disposizione il proprio tempo e impegno potrebbe rappresentare un’utile alternativa di fronte all’impossibilità di pagare la sanzione.
«Dovremo chiaramente - conclude l’assessore Morsolin - valutare le modalità di applicazione della convenzione, tenendo conto anche della stessa gestione di queste persone, nell’ambito dell’espletamento delle loro prestazioni, compatibilmente peraltro con le esigenze del nostro Comune».
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