Tavolo U-Blox: verso il ritiro della liquidazione, passaggio a Trasna entro giugno
Resta in piedi la procedura di licenziamento collettivo, ma la speranza è che si tratti a questo punto solo di una prudenza di U-blox in attesa di avere piena certezza sul coronamento della cessione del sito di Sgonico dove oggi lavorano 175 persone

Procedura di liquidazione chiusa la prossima settimana e firma del passaggio delle quote azionarie entro giugno, con l’impegno a garantire la piena occupazione. La trattativa fra la svizzera U-Blox e l’irlandese Trasna procede e la firma di un contratto preliminare ha convinto il liquidatore Ettore Del Borrello ad archiviare il percorso che avrebbe portato alla chiusura dell’impianto di Sgonico.
Resta in piedi la procedura di licenziamento collettivo, ma la speranza è che si tratti a questo punto solo di una prudenza di U-blox in attesa di avere piena certezza sul coronamento della cessione del sito dove oggi lavorano 175 ingegneri e tecnici esperti di tecnologia cellulare.
Il tavolo in Regione
Si conclude positivamente il tavolo convocato in Regione, alla presenza dei funzionari del ministero delle Imprese: formula quest’ultima resasi necessaria perché il Mimit attiva i tavoli di crisi solo in presenza di aziende al di sopra dei 250 dipendenti.
Dopo le preoccupazioni delle scorse settimane i toni si fanno distesi. «La proprietà di U-blox – dichiarano gli assessori regionali Sergio Bini e Alessia Rosolen – ha confermato la volontà di cedere l'intero ramo Cellular alla compagnia internazionale con sede in Irlanda, Trasna, e ha annunciato la revoca della liquidazione della società italiana già dalla prossima settimana. Si tratta di un passo avanti importante verso l'auspicata soluzione di questa crisi aziendale e la tutela di quasi duecento posti di lavoro. Un ringraziamento va a tutti i soggetti coinvolti per la serietà e la trasparenza dimostrate».
I sindacati
I rappresentanti istituzionali hanno garantito al tavolo la possibilità per Trasna di accedere agli strumenti di sostegno previsti per accompagnare il decollo delle attività, grazie ai fondi previsti per gli insediamenti e le iniziative di ricerca&sviluppo, l’impiego di finanziamenti a tasso agevolato e i percorsi di riqualificazione dei dipendenti con percorsi formativi di alto livello visto il profilo iperspecializzato dei lavoratori coinvolti.
«Le prime dichiarazioni rede dall’azienda sono positive», dice il segretario triestino di Usb Massimiliano Generutti, secondo cui oggi «esiste un interlocutore, Trasna, che già opera nel settore delle telecomunicazioni».
Il punto contestato
Generutti parla di «un passaggio senza scossoni per lavoratrici e lavoratori», ma si sofferma poi sull’unico punto contestato e cioè la decisione del liquidatore di non revocare la procedura di licenziamento. «Una doccia fredda – evidenzia il sindacalista – con l’azienda che ha risposto che tirerà dritto. Ad oggi più di 25 lavoratori sono già usciti dall’azienda e il mancato ritiro della procedura non invertirà questa tendenza, rischiando di alimentare un esodo che svuoterà l’azienda di quelle professionalità che sono il vero contenuto che ha attirato Trasna».
I prossimi passi
Sul punto la Regione si è impegnata nella ricerca di una mediazione. Bini e Rosolen spiegano al proposito che «la Regione è a disposizione per verificare la possibilità di un'apertura dell'azienda verso il blocco di tale procedura o, perlomeno, di una sua gestione condivisa fra le parti secondo tempistiche coerenti con l'operazione di cessione della società in atto».
Nel frattempo U-blox e Trasna lavorano per trasformare il contratto preliminare nell’accordo definitivo di cessione, che Del Borrello ritiene potrà arrivare a maturazione fra maggio e giugno. Il primo passo sarà intanto la revoca della procedura di liquidazione, perché l’operazione non prevede una chiusura e una riapertura sotto altre insegne, ma il passaggio del 100% delle quote azionarie senza dunque alcuna interruzione delle attività. Da quanto trapela, alcune decine di lavoratori triestini potrebbero però non passare a Trasna ma rimanere in U-Blox, allo scopo di portare avanti una serie di attività per conto della società svizzera, che potrebbe dunque mantenere una piccola presenza a Trieste.
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