Tyson sotto torchio per ore in carcere

LIGNANO. Interrogatorio fiume ieri, all’Avana, per Reiver Laborde Rico, il ventiquattrenne accusato con la sorella Lisandra dell’omicidio dei coniugi Burgato, assassinati a Ferragosto nella loro villa di Lignano Sabbiadoro dopo una serata trascorsa in pizzeria.
Il faccia a faccia tra l’indagato e gli inquirenti italiani - i carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal capitano Fabio Pasquariello e i colleghi romani che si erano occupati del caso – è cominciato dopo le 14 ora locale (dopo le 20 ora italiana). I nostri investigatori, consapevoli del fatto che nell’isola caraibica non è necessaria la presenza dell’avvocato difensore essendo la medesima legata a esplicita richiesta dell’imputato-indagato e consci che, invece, in Italia, la presenza del legale è indispensabile per la validità dell’interrogatorio, avevano presentato esplicita richiesta per l’ottenimento della presenza di un avvocato a difesa di Reiver. Richiesta che è stata immediatamente esaudita dalle autorità cubane.
Un segnale, questo, che è stato accolto con soddisfazione dai nostri investigatori perché probabilmente starebbe a indicare la volontà del governo locale di collaborare con le nostre autorità assecondandone il lavoro.
A tarda sera nessuna notizia era ancora trapelata, ma stando alle previsioni – come accennato - l’interrogatorio si è prolungato a lungo. A dilatarne i tempi è stato ovviamente anche il problema della lingua. Per questo il faccia a faccia (che con tutta probabilità si è tenuto in una caserma della polizia locale) ha avuto bisogno della presenza di un interprete chiamato a tradurre al legale cubano le domande dei nostri investigatori e le risposte di Reiver.
Il “dialogo”, infatti, si è svolto in italiano, lingua che l’indagato conosce perfettamente. Gli inquirenti italiani puntavano moltissimo su questo “incontro” con “Tyson” Reiver, sicuri che potrebbe rappresentare la vera svolta della vicenda dopo che le indagini hanno indicato nei due fratelli i colpevoli del duplicie omicidio. Sullo sfondo c’era e rimane (e soltanto oggi sapremo davvero come andranno le cose) la volontà dello Stato italiano di ottenere l’estradizione. Nel caso questa andasse in porto, Reiver sarebbe processato qui assieme a sua sorella Lisandra. Ma, come detto, soltanto oggi ne sapremo di più.
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