Tutti pazzi per le due ruote e le officine appena aperte iniziano con il piede giusto

TRIESTE. Da oggetto dimentica in soffitta ad “amico” inseparabile per triestini di tutte le età. La bicicletta sta vivendo una fase di seconda giovinezza. Merito della voglia di tornare all’aria aperta e fare movimento dopo tante settimane di vita domestica basta farsi un giro lungo la pista ciclabile in viale Miramare, sempre piena di persone. Di questo rinnovato interesse per le due ruote sperano di poter beneficare anche i negozi di biciclette che, dopo l’ampliamento delle attività autorizzate ad operare in questo semi lockdown deciso dal governo, da lunedì hanno riaperto le officine.
Stefano Bevilacqua di Track & Field a Basovizza ha alzato la serranda ieri: «Nel commercio sarà dura riprendersi dopo questa crisi - commenta -. A me non sono arrivati ancora i 600 euro e se mia moglie avesse avuto un negozio di parrucchiera o una bar non so come saremmo andati avanti. In questi giorni di riapertura registro un certo entusiasmo, speriamo duri. Diciamo che la bici, sui rulli, ha aiutato molti a non uscire di testa in questi due mesi».
Ad auspicare un impegno concreto per il settore è Edi Kosuta titolare di 360bikestore al centro Lanza di Prosecco: «In questi primi giorni molti clienti sono entrati attirati anche dal bonus annunciato dal ministero dei Trasporti. Al momento non sappiamo nulla di concreto se non che sarà un contributo di 500 euro tanto per le bici a pedalata assistita quanto per quelle normali.
Chiediamo di creare procedure il più semplici possibili: abbiamo perso il periodo migliore della stagione da febbraio a inizio maggio, ora servono aiuti. Avevo tre dipendenti in cassaintegrazione e non hanno ricevuto ancora un euro, io ho provato a fare domanda per i 25 mila euro di finanziamento garantiti dallo Stato e non ho avuto una risposta. In altri Paesi queste cose non succedono. Poi servono le piste ciclabili, ma questa non è una novità».
Uno dei punti vendita più storici in centro città è Cottur in via Crispi dove, a breve, arriveranno i monopattini elettrici, compresi negli incentivi. «Abbiamo riaperto rispettando tutte le limitazioni imposte dalla legge - spiega Giovanni, erede di Giordano Cottur -, è importante esserci soprattutto per garantire la sicurezza di chi usa le biciclette le quali, se poco utilizzate, richiedono manutenzione. Una due ruote è come una macchina o un motorino: cercare il prezzo più basso al momento dell’acquisto spesso significa rinunciare alla qualità e alla durata. Attenzione poi alla taglia del mezzo e all’abbigliamento, tutti aspetti da non sottovalutare».
Negli ultimi anni stanno andando sempre più di moda le bici con pedalata assistita o elettrica «attraverso le quali - spiega Kosuta - è possibile andare al lavoro senza sudare, facendo quel minimo esercizio che aiuta a stare bene». «Sono mezzi sempre più evoluti - aggiunge Cottur - e semplici da usare». Per quanto riguarda i costi, secondo tutti e tre i rivenditori, il prezzo giusto per una Mountain bike - il modello più versatile rispetto ai telai da corsa o da città - parte dai 500 euro, sull’elettrico da circa 1.700 euro. La manutenzione ordinaria, al netto di lavori più importanti, è intorno ai 25 euro se il mezzo viene usato e controllato regolarmente.
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