Tutte le ipotesi sulla tragedia del 13enne. Indagine per omicidio colposo: ora perizie e autopsia

Saranno ascoltati i ragazzi minorenni che erano assieme a Stefano Borghes. La corte rimane sotto sequestro e verifiche sulle strutture di tutta l’area verde
Le barriere posizionate davanti al pozzo all’interno del parco Coronini in cui spunta anche il coperchio; a destra i cancelli chiusi dello spazio verde dove qualcuno ha voluto lasciare un girasole Foto Pierluigi Bumbaca
Le barriere posizionate davanti al pozzo all’interno del parco Coronini in cui spunta anche il coperchio; a destra i cancelli chiusi dello spazio verde dove qualcuno ha voluto lasciare un girasole Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. L’ipotesi di reato è omicidio colposo e, per ora, il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Gorizia per la morte del tredicenne Stefano Borghes, precipitato mercoledì mattina nel pozzo del parco di Villa Coronini Cronberg, risulta essere a carico di ignoti. Prima di iscrivere qualcuno nel registro degli indagati, gli investigatori vogliono avere un quadro quanto più ampio possibile della situazione. Con tanti minori coinvolti, il contesto è delicato.



Come è caduto Stefano? Perché la copertura ha ceduto? E come è possibile che il cerchio di lamiera abbia potuto ribaltarsi così facilmente? Queste sono le domande principali a cui si dovrà dare una risposta esatta. Rappresentano la chiave di volta dell’intera indagine. Anche per questo la magistratura è intenzionata a nominare alcuni tecnici che saranno chiamati a verificare le modalità di utilizzo della copertura del pozzo situato nella corte delle scuderie del parco di viale 20 Settembre. I periti dovranno accertare sia le condizioni in cui si trovava il meccanismo di chiusura, sia le manutenzioni periodiche a cui è stata sottoposta la lamiera.

A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Ilaria Iozzi che sta ascoltando tutte le persone coinvolte; sia quelle legate al centro estivo dei Salesiani, sia quelle legate alla Fondazione Coronini Cronberg. «L’attività richiederà tempo e anche strumenti adeguati, essendo coinvolti bambini che dovranno essere sentiti con modalità protette e adatte alla loro delicata situazione, che va oltremodo tutelata», ha ricordato il procuratore facente funzioni Laura Collini alle agenzie aggiungendo: «L’area del pozzo resta sotto sequestro». Oltre al pozzo in cui è precipitato Stefano Borghes, interdetta all’accesso del pubblico è tutta l’area del parco di viale 20 Settembre.

Oltre ad aprire un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, la Procura ha disposto l’autopsia sulla salma del ragazzo affidando l’incarico al professor Carlo Mareschi. La data dell’esame non è ancora stata fissata per permettere alle persone eventualmente iscritte nel registro delle notizie di reato di nominare un perito di parte. L’iscrizione nel registro e la notifica con l’avviso di garanzia - va ricordato -, sono atti (appunto) di garanzia per l’indagato che così può conoscere gli eventuali elementi a suo carico nel corso delle indagini preliminari.

In questa fase il pm deve semplicemente accertare gli elementi essenziali del fatto e acquisire tutte le prove. Come atto dovuto è probabile che nel registro vengano iscritti i vertici della Fondazione Coronini Cronberg, gli organizzatori del centro estivo e chi aveva la responsabilità del gruppo di cui faceva parte Stefano. Ma potrebbe essere iscritto anche chi materialmente ha installato la copertura e chi doveva occuparsi della sua manutenzione.

Intanto, il Comune ha dato massima disponibilità alla Procura. Il sindaco Rodolfo Ziberna - che per Statuto della Fondazione Coronini Cromberg è anche automaticamente presidente della Fondazione stessa e che è stato sentito, come anche il direttore Enrico Graziano e l’animatrice del centro estivo parrocchiale -, ieri ha fatto sapere che il parco di viale 20 Settembre resterà chiuso per almeno una settimana.

«La decisione - ha spiegato - è maturata sia per permettere le indagini e i rilievi degli investigatori, senza che ci siano addetti o pubblico nelle immediate vicinanze, sia per svolgere un sopralluogo in tutto l’ambito della villa, alla luce di quanto accaduto». Ieri il primo cittadino ha anche preso contatti con l’Azienda sanitaria per garantire un supporto psicologico a bambini e adulti coinvolti nella dolorosa vicenda. 

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