Turriaco piange Silvio Cosolo, storico commerciante e artista per passione

La passione per la musica e il desiderio di sperimentare sono state le costanti di una vita densa di esperienze
Silvio Cosolo
Silvio Cosolo

TURRIACO Turriaco ha perso uno dei suoi commercianti storici, ma anche un pittore, musicista da 75 anni della banda del paese, uno scrittore e, soprattutto, una persona entusiasta della vita, curiosa e aperta a sperimentare. Silvio Gualtiero Cosolo si è spento ieri, dopo aver accusato un malore, che gli è stato fatale.

Era nato il 4 ottobre del 1932 a Turriaco, dove ha sempre vissuto e nel 1975 ha aperto il supermercato di famiglia, ora Maxi, in via Marconi. Insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica nel 1984, raccontava della sua grande passione per la musica e di come avesse iniziato a suonare il clarinetto nella banda nel settembre del 1945, nemmeno tredicenne. «Ero l’unico ragazzino: la banda si era appena ricostituita dopo che i grandi erano ritornati dalla guerra – spiegava –. La cosa più bella era che tornava a vivere un paese che ha sempre dimostrato una grande vitalità attraverso le sue associazioni».

La stessa vitalità di Silvio Cosolo, che anche nei mesi scorsi, in un anno reso a dir poco complicato dall’emergenza sanitaria, ha lavorato a nuovi brani musicali, dopo aver dedicato uno scritto al pezzo di strada condiviso con la Società filarmonica, di cui è stato presidente per 27 anni. La musica è stata del resto iscritta nel suo destino fin dalla nascita.

«Uno dei miei zii paterni era maestro di musica – spiegava –, morto a 33 anni, nel 1922. I miei nonni, quando sono nato, hanno insistito perché ne prendessi il nome, Silvio, e suonassi il violino e il clarinetto». E così è stato. Silvio Cosolo si è diplomato al conservatorio di Trieste nel secondo strumento. A testimoniare la sua passione c’è, nel piano interrato del supermercato di famiglia, la bella collezione di strumenti musicali.

Sempre al di sotto del locale di vendita Cosolo si era ricavato uno lo spazio impiegato per dipingere, icone e riproduzioni di capolavori della pittura (esposti un anno fa nella biblioteca di Monfalcone), ma anche lanciarsi in nuove imprese, come la costruzione di arpe. Non la sola attività in cui si è cimentato negli ultimi anni, perché in occasione dei 75 anni di presenza continua nella Società filarmonica di Turriaco, Cosolo nel 2020 aveva deciso di imparare a suonare il violoncello. Sempre appassionato d’arte, è del 1958, invece, l’approccio con la pittura, anche se la prima mostra, dedicata alla sua produzione di icone, è arrivata solo 8 anni fa.

La data dei funerali di Cosolo, che lascia la moglie Lucilla e i figli Eugenio, Sabina e Luisa, a ieri pomeriggio non era stata ancora stabilita. —

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