Türk in pole position per guidare l’Onu
LUBIANA. «Stiamo lavorando bene e con la massima discrezione», ci aveva detto l’ex presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Türk qualche mese fa a Lubiana. E il lavoro ha decisamente pagato visto che nella prima votazione del Consiglio di sicurezza dell’Onu per la nomina del nuovo Segretario generale che succederà a Ban Ki Moon, proprio Türk ha ottenuto 11 voti piazzandosi secondo per un solo voto dietro al candidato portoghese Antonio Guterres. Va subito detto che per una regola non scritta questa volta la massima carica delle Nazioni Unite dovrà essere ricoperta da un personaggio dell’Europa orientale e Türk sembra avere le carte in regola.
Ambasciatore presso le Nazioni Unite tra il 1992 e il 2000, ha ricoperto la carica di assistente del Segretario generale per gli Affari Politici (2000-2005). Dal 2005 al 2007 è stato professore di diritto internazionale alla Facoltà di Legge dell'Università di Lubiana. Ed è stato presidente della Repubblica di Slovenia, carica che ha lasciato all’attuale capo dello Stato, Borut Pahor.
«L’ottimo risultato di Türk - commenta sul Delo di Lubiana il docente di rapporti internazionali, Zlatko Šabic - non deve sorprendere nessuno» e la Slovenia presentando la sua candidatura all’Onu ha ottenuto la conferma di aver ben valutato quanto sia internazionalmente stimato Danilo Türk. «È un riconoscimento della qualità della nostra candidatura - ha commentato il ministro degli Esteri della Slovenia, Karl Erjavec - e una conferma all’attività che abbiamo svolto in campo internazionale sia come ministero degli Esteri sia come governo».
Il procedimento della nomina del nuovo Segretario generale delle Nazioni Unite è molto lungo e diplomaticamente abbastanza complesso. Al voto di giovedì notte ne seguiranno altri che tendono ad assottigliare la lista dei pretendenti. Quelli che hanno meno voti però non sono obbligati a tirarsi indietro, ma logica politico-diplomatica vorrebbe che lo facessero. Inoltre non è detto che nel novero dei candidati non sbuchi qualche altro nome. L’elezione del successore di Ban Ki Moon, infatti, è prevista per la fine del prossimo mese di ottobre.
«Da parte mia - ha dichiarato il candidato Türk al Delo - è stato fatto tutto il possibile per ottenere il massimo. La mia candidatura è stata presentata con i crismi necessari, ora però bisognerà lavorare sul livello politico-diplomatico per ottenere il maggior numero di consensi e qui si vedrà la qualità della Slovenia sul palcoscenico internazionale». Da ricordare che il voto di giovedì scorso era segreto ma le “gole profonde” al Consiglio di sicurezza dell’Onu hanno fatto bene il proprio dovere. Così si è venuto a sapere, come cita la Reuters, che l’ex ministro degli Esteri della Croazia, Vesna Pusic si trova in fondo alla classifica dei dodici candidati fin qui presentatisi al Palazzo di vetro.
Nei criteri di scelta a livello di Consiglio di sicurezza, come precisano anche gli analisti, prevale la volontà dei suoi membri permanenti. Sta di fatto che la scelta di un esponente dell’Europa orientale sembra scontata, c’è però il “rischio”, per Türk, del sesso. Infatti se a livello di Consiglio di sicurezza tale questione non è considerata, la stessa è molto sentita a livello di Assemblea generale dell’Onu e, alla fine, eleggerà il successore di Ban Ki Moon. «Va detto - come precisa il professor Šabi› - che quando il Consiglio di sicurezza presenta un candidato serio, preparato e credibile, difficilmente l’Assemblea stravolge tale scelta.
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