Türk e Pusic, parte la corsa per l’Onu

L’ex presidente sloveno e l’ex ministro croato fra i candidati alla carica di segretario generale delle Nazioni Unite
Danilo Turk
Danilo Turk

LUBIANA. La Slovenia presenterà ufficialmente la candidatura dell’ex presidente della Repubblica, Danilo Türk alla carica di segretario generale delle Nazioni Unite. La decisione è stata presa dal governo nel corso della riunione pre-natalizia. Ora la palla passa al ministero degli Esteri che dovrà attuare tutte le procedure formali necessarie.

«Danilo Türk viene più volte nominato come un valido candidato per la carica di segretario generale dell’Onu che gode di un altissima visibilità internazionale». Türk, 63 anni, ha lavorato per 30 anni proprio alle Nazioni Unite. «Nei prossimi mesi - ha dichiarato l’ex capo di Stato - farò tutto quanto è nelle mie forze per concretizzare le speranze che vengono riposte nella mia persona» e ha aggiunto che cercherà il massimo consenso tra la gente e le forze politiche.

Se la coalizione di governo si è espressa all’unanimità a favore di Türk, le opposizioni di centrodestra si sono dimostrate, invece, profondamente avverse. Il Partito democratico (Sds) di Janez Janša è già da anni contro la candidatura Türk, mentre il presidente della commissione Esteri del Parlamento, Jožef Horvat (Nsi, centrodestra) ha affermato che «non può essere un candidato credibile colui il quale non è stato un buon presidente. Secondo Horvat contro Türk c’è anche la posizione espressa in merito dall’ex ambasciatore Usa in Slovenia, Joseph Mussomeli il quale lo ha definito «non un buon candidato in quanto come capo di Stato ha troppo diviso gli sloveni», affermazione per la quale, lo ricordiamo, lo stesso Mussomeli si è beccato un richiamo dal ministero degli Esteri della Slovenia.

L’avvio alla presentazione ufficiale delle candidature è stato dato dal presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Mogens Lykketoft (Danimarca) e dall’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite, Samantha Power. In una lettera sia Lykketoft che Power si sono impegnati a offrire le stesse possibilità a tutti i candidati ai quali sarà garantito un colloquio con i rappresentanti di tutti gli Stati presenti all’Onu. La situazione di Türk però non è facile. Al Palazzo di vetro di New York, infatti, già da tempo si sente dire che dopo 70 anni di segretari generali maschi ora sarebbe giunto il momento di una donna. Da rilevare che dopo il mandato di Utant (Burma) è invalso all’Onu il cosiddetto “criterio regionale” della nomina a segretario generale. Ora, dopo il sudcoreano Ban Ki Moon, asiatico quindi, il prossimo “boss” delle Nazioni Unite dovrebbe essere un Europeo. E siccome fino ad oggi i tre segretari generali europei appartenevano all’area occidentale, stavolta il prestigioso seggio spetta a un rappresentante dell’Europa dell’Est. Ma quali sono gli avversari più accreditati di Türk. A questo punto sarebbe più corretto parlare di avversarie però. Finora le candidature ufficiali sono due: un “maschietto”, il macedone Srgjan Kerim (67 anni) ex presidente dell’Assemblea generale dell’Onu e la “femminuccia”, Vesna Pusi„, (62 anni) ministro degli Esteri uscente della Croazia. E la vera outsider dell’intera vicenda potrebbe essere proprio la Pusi„ anche se da molto tempo (troppo forse per cui si è a rischio “bruciatura”) a Palazzo di vetro circola il nome l’ex ministro degli Esteri della Bulgaria, la 63enne, Irina Bokova, attuale direttore generale dell’Unesco. Dalla sua la Bokova a un grande lettore, ossia la Russia, visto che è stata compagna di scuola all’Accademia diplomatica di Mosca dell’attuale capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov.

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