Turismo, la Croazia accelera con le isole “Covid-free”

Sul sito web lanciato da Zagabria la mappa epidemiologica delle varie aree distinte dalla terraferma. Il ministro: «Daremo un quadro chiaro e dettagliato»
Andrea Marsanich

ZAGABRIA La regione insulare croata, con i suoi 133 mila abitanti rilevati nell’ultimo censimento datato 2011, vanta un numero di contagi di gran lunga inferiore rispetto a quanto si registra sulla terraferma. E allora il ministero del Turismo ha pensato di sfruttare questo trend, decidendo di avviare in vista della stagione turistica l'iniziativa denominata “Isole croate – zone Covid free” attraverso il sito web www.safestayincroatia.hr: “Soggiorno sicuro in Croazia” è anche il titolo della campagna internazionale lanciata da Zagabria il mese scorso. Sul sito dunque i turisti interessati potranno conoscere la situazione epidemiologica in tutte le regioni del Paese, e uno spazio particolare sarà appunto riservato al quadro relativo alle 49 isole abitate della Croazia ( oltre che alla penisola di Sabbioncello che da tempo gode dello status di isola).

L'iniziativa - pensata come le altre per rilanciare dopo l’anno della pandemia un settore che vale suppergiù il 20% del Pil nazionale - è stata concordata dal dicastero con l'Istituto nazionale della Salute pubblica. «Finora – ha spiegato il ministro del Turismo, Nikolina Brnjac – la mappa epidemiologica croata evidenziava la situazione regione per regione, con i dati delle isole inseriti in quelli delle contee di appartenenza e non citati a parte, malgrado le differenze rilevanti fra isole e terraferma». E dunque «abbiamo voluto cancellare quella che riteniamo un'ingiustizia verso la nostra area insulare, di fondamentale importanza per il turismo croato», ha esplicitato la ministra.

La Croazia conta 78 isole, 524 isolotti e 642 scogli. È «un quarto del totale dei pernottamenti - ha precisato il ministro - viene realizzato sulle isole, dove si trova un terzo del totale degli alloggi turistici del Paese. Inoltre la permanenza dei turisti sulle isole è di due giorni più lunga rispetto a quanto si registra sulla costa». Tutti dati insomma che «la dicono lunga sull'importanza di questa regione, dove non poche isole risultano zone “verdi” in relazione all'epidemia».

Da qui l’iniziativa grazie alla quale - ha concluso il ministro - «forniremo ai turisti una visione chiara e dettagliata» della situazione. Sul sito sono indicati sia i punti dove i turisti possono sottoporsi a tamponi e test antigenici rapidi, sia i collegamenti marittimi, aerei e stradali grazie ai quali raggiungere ogni singola isola.

Ricordiamo che le dieci isole con il maggior numero di residenti sono Veglia (17.860 abitanti), Curzola (16.162), Brazza (14.031), Lesina (11.103), Arbe (9.480), Pago (8.398), Lussino (7.771), Ugliano (6.182), Murter (5.060) e infine Bua (4.455). L'arcipelago croato dell'Adriatico è per superficie al secondo posto nel Mediterraneo dopo le isole greche e costituisce il 5,8% della superficie complessiva della Croazia. In Croazia un abitante su 32 vive su un'isola (si tratta del 3,10% del totale della popolazione), mentre il censimento del 2011 aveva evidenziato un incremento delle presenze pari all’1,98% (7.886 persone) rispetto alla rilevazione di dieci anni prima.

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