Turismo in Croazia Nel primo semestre arrivi su del 6% bassa stagione ok

Cappelli: puntiamo a un anno in crescita del 2 o 3 per cento Boom di affittacamere, Assoturistica: ma attenti alla qualità
Veduta di Ragusa (Dubrovnik)
Veduta di Ragusa (Dubrovnik)



Il turismo croato, nonostante la sempre più agguerrita concorrenza mediterranea, continua a sfornare ottimi risultati. Nel primo semestre dell’anno in corso, ha reso noto il ministro croato del Turismo Gari Cappelli, la Croazia ha ospitato 6 milioni 880 mila vacanzieri, per un totale di 26 milioni e 200 mila pernottamenti. Nel confronto con lo stesso periodo del 2018, l’aumento è stato rispettivamente del 6 e del 3%, un risultato ottimo tenendo presente che l'anno scorso il comparto ricettivo nazionale ha stabilito una lunga serie di primati. «Il primo semestre è stato più che incoraggiante – ha commentato Cappelli – nonostante il mese di maggio per nulla esaltante, caratterizzato com’è stato da condizioni meteo che hanno tenuto alla larga i turisti». Giugno ha portato a un aumento del dato complessivo, «con 3 milioni e 130 mila villeggianti e 15 milioni di soggiorni. In questo caso gli aumenti su base annua sono stati del 10 e dell’8%».

Tutte le regioni croate, in primo luogo l’Istria, hanno fatto registrare risultati superiori nei confronti di un anno fa. Dunque «Se non ci saranno clamorosi stravolgimenti, chiuderemo il 2019 - ha detto Cappelli con un incremento di 2 o 3 punti percentuali rispetto al 2018. Non abbiamo motivo di lamentarci».

A un giornalista che gli ha chiesto se in questo mese di luglio sia presente in Croazia un minor numero di ospiti, il ministro ha risposto così: «Dobbiamo attendere le cifre ufficiali lasciando in disparte le sensazioni. Va poi sottolineato come i turisti cambino gusti di anno in anno e come influiscano il meteo e altri fattori. Inoltre stiamo assistendo a un’inversione di tendenza, con tantissimi potenziali ospiti - ha proseguito Cappelli - che preferiscono evitare i mesi di luglio e agosto puntando sulla stagione bassa in cui ci sono prezzi più contenuti e minore affollamento».

Presente all’incontro con la stampa, il direttore dell’Assoturistica nazionale Kristijan Staničić ha indicato che la Croazia attualmente mette a disposizione 1 milione e 180 mila posti letto, cioè 47 mila in più rispetto al 2018. Circa 27 mila sono i posti letto disponibili negli affittacamere, tipologia letteralmente esplosa nell’ultimo triennio: «Al momento disponiamo presso gli affittacamere di circa 127 mila posti in più rispetto al 2016. Un boom purtroppo spesso accompagnato da scarsa qualità in fatto di servizi – ha fatto notare Staničić – e sono proprio queste sistemazioni nelle ultime settimane a denunciare il vuoto o un calo di presenze. La qualità insomma paga».

Cappelli intanto ha annunciato una discreta lievitazione di prenotazioni per i mesi di settembre e ottobre, sempre più importanti per il settore ricettivo croato: «È da alcuni anni che in Croazia si sta cercando di allungare la stagione, di non dipendere soltanto da mare, sole e spiaggia. Si promuovono migliaia di eventi extra luglio e agosto, nell’intento di attirare vacanzieri anche nel periodo in cui la balneazione non è possibile o quasi». Nel periodo gennaio-marzo, ha esemplificato il ministro, il turismo croato «ha portato introiti per 25 milioni di euro in più rispetto al 2018. Proprio per incentivare il settore, il governo croato sta riflettendo sull’opportunità di far calare dal 25 al 13 per cento l’aliquota Iva per i ristoratori». —



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