Tunnel Koralm, scavi anche in Carinzia
UDINE. Il “mostro” è lungo 180 metri e pesa duemila tonnellate. Stiamo parlando della gigantesca macchina perforatrice costruita appositamente per scavare nella montagna della Koralm, al confine tra Carinzia e Stiria, il tunnel ferroviario che dovrà accorciare il tragitto tra Klagenfurt e Graz di un’ora e diventare un tratto determinante del futuro corridoio Baltico-Adriatico.
In altri tempi lo stesso lavoro sarebbe stato svolto da centinaia di minatori, con martelli pneumatici, picconi, cariche di esplosivo. Ora bastano 25 persone per far avanzare il “mostro” in sicurezza pressoché assoluta. Servono meno muscoli e più competenze nel campo meccanico e informatico, perché tutto il marchingegno è regolato da sofisticati sistemi computerizzati.
I “mostri” della Koralm in realtà sono due, perché per accelerare i tempi del cantiere la perforazione del tunnel è stata avviata da entrambi i lato della Koralm. Da quello stiriano il via era stato dato in gennaio, presente in veste di madrina Margit Fischer, moglie del capo dello Stato austriaco. Ora ha mosso i suoi primi passi anche il perforatore sul versante carinziano. I due poderosi macchinari, i cui elementi montati sul posto hanno richiesto 45 trasporti pesanti, si incontreranno nel cuore della montagna nel 2016.
Tempi lunghi, dunque, che però non devono trarre in inganno: la perforazione procede al ritmo di 25 metri al giorno, velocità impensabile con tecnologie tradizionali. Se ci vorranno oltre tre anni per completare l’opera ciò dipende soltanto dalle dimensioni del tunnel, il più lungo dell’Austria con i suoi 33 chilometri.
I due “mostri” hanno una testa circolare del diametro di 10 metri, dotata di 70 elementi rotanti che materialmente scavano la roccia e consentono la progressione. Ogni giorno vengono estratte 15.000 tonnellate di materiale, che in parte viene reimpiegato per i getti in calcestruzzo, in parte per le massicciate del tracciato ferroviario esterno. Se impressionanti sono i dati relativi alla perforazione del tunnel, altrettanto impressionanti sono quelli riguardanti i manufatti in calcestruzzo che saranno collocati contro le pareti della galleria, per formare il “guscio” interno nel quale transiteranno i treni. Per evitare le difficoltà di trasporto sulla viabilità ordinaria, tutti gli elementi saranno realizzati in due stabilimenti costruiti in prossimità degli accessi alla galleria.
Quello sul versante stiriano è già in attività da dicembre, l’altro sul versante carinziano sta per essere aperto in questi giorni.
Ciascuna sezione del guscio sarà composta da sette elementi e avrà una lunghezza di 5 metri, una larghezza di 2 e un peso di 7 tonnellate. In tutto, per entrambe le canne del tunnel della Koralm, serviranno 170.000 di questi gusci. La produzione di ciascuno di essi richiede otto ore.
Nonostante le grandi dimensioni dei singoli elementi, il lavoro di costruzione a incastro esige la massima precisione, basti dire che la tolleranza di errore è inferiore al millimetro. Si tratta, inoltre, di un lavoro complesso, perché i gusci non sono tutti eguali. Al contrario, ognuno di essi ha una forma differente, che dipende dal sito in cui andrà collocato e dalla conformazione del tunnel in quel tratto.
Fino a non molto tempo fa alcuni osservatori, soprattutto a Vienna, dubitavano sulla realizzazione dell’opera, fortemente voluta in Carinzia e in Stiria, ma non troppo nel resto dell’Austria. Ora è più che mai chiaro che non si torna indietro.
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