Tuiach torna sul ring pensando alle regionali

L’arte lo sfratta dall’ex Pescheria: combatterà a dicembre alla Marittima. «Voglio il titolo sotto elezioni»
Vuole (ri)conquistare il titolo nazionale ma possibilmente in piena campagna elettorale per le regionali 2018. Il consigliere comunale della Lega Fabio Tuiach, già campione italiano nel 2006 nei massimi leggeri, non demorde e mette in cantiere un nuovo scalo della sua carriera da pugile professionista. La prossima tappa ha una data ed una sede: sabato 9 dicembre, sul ring da allestire all’interno della Stazione marittima, una novità come location, nell’ambito di una riunione non solo pugilistica (tra muay thay e dintorni) organizzata da Alessandro Gotti.


Sfuma dunque il clamoroso ritorno al Salone degli Incanti, palcoscenico molto discusso lo scorso anno e accreditato sino a qualche settimana fa per il rientro dell’alfiere leghista del ring. Alla base della mancata rinconferma dell’ex Pescheria ci sarebbe la priorità di un nuovo allestimento artistico, per la precisione una mostra promossa dal Comune di Trieste in collaborazione con l’Erpac, l’Ente regionale patrimonio culturale del Fvg: «La mia veste di consigliere come vedete non ha influito – scherza lo stesso Tuiach – ma l’importante è che si sia trovata subito un’alternativa». Ufficiale invece il nome dell’avversario. Si tratta di Sergio Romano, pugile partenopeo classe 1980, testimone di una storia piuttosto intensa, disegnata da un inizio carriera promettente con tanto di convocazione in azzurro e mire olimpiche ma sfociata poi in un tremendo incidente in motocicletta, nel coma e nella revoca dell’abilitazione pugilistica. Sergio Romano ha poi combattuto con medici, burocrazia e scetticismo ma ha saputo rinconquistare il ring e ora il suo curriculum parla di nove vittorie, altrettante sconfitte e due pareggi. Insomma, un campano contro un consigliere leghista. Niente male come sfida, anche in termini extra pugilistici: «Io non appartengo a quell’antico versante della Lega – assicura Tuiach – e, anzi, predico che non ci sia nessuna divisione in Italia, nessun antagonismo tra Sud e Nord. Quel che conta è tornare a combattere, effettivamente questo luglio a San Giusto il mio match è durato troppo poco contro il croato. Io punto al titolo!».


Lo vuole da tempo, è vero, e non solo per riverniciare la tradizione della “nobile arte” a Trieste quanto per dare respiro anche alla sua carriera politica: «Il match contro Romano ha il valore di una semifinale – sottolinea il pugile consigliere – e se vinco posso poi andare a giocarmela per il titolo italiano dei pesi massimi, incontro che potrei sostenere in primavera, cioè in pieno clima elettorale. Sto aspettando il quarto figlio e, non potendomi anche per questo permettere una particolare campagna, punto a diventare il primo consigliere leghista campione italiano professionista di boxe. Insomma, un colpo a Romano, l’altro al cerchio del Carroccio. A 37 anni Tuiach si gioca le sue carte, sia da pugile che da politico. Matteo Salvini attende l’invito, un campano mira invece a rovinargli la festa.


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