Tuiach di nuovo sul ring per il titolo dei massimi. Il rivale? Di centrosinistra
TRIESTE Rivincere un titolo sportivo e riuscire a far parlare ancora di sé in Italia, anche e soprattutto in campo politico. Fabio Tuiach sveste i panni di consigliere comunale, aggira il suo scranno e punta alla “vetrina” attraverso la sua vocazione originaria, quella di pugile, che lo riporterà sul ring domenica 15 luglio a Sequals, teatro del 33.mo Trofeo Primo Carnera. Qui, a casa del gigante e supercampione del secolo scorso, Tuiach si giocherà le sue ultime carte da professionista, a caccia del titolo italiano vacante dei pesi massimi - in un match di 10 riprese da tre minuti, scontro clou della serata in diretta tv su SportItalia - contro un pugile, il casertano Sergio Romano, che, ironia della sorte, ha nel curriculum pure l’impegno politico nel centrosinistra. Un avversario. In tutti i sensi.
Tuiach, a quest’appuntamento, ci arriva a 38 anni, dopo una travagliata carriera che può comunque contare in bacheca già un titolo italiano nei “Pro”, conquistato proprio a Trieste nei massimi leggeri. Era il febbraio del 2006 e l’attuale consigliere del Gruppo Misto per Forza Nuova lo festeggiò alzando a centro ring la bandiera dell’Istria in omaggio agli esuli. A distanza di anni, la spinta del pugile triestino si colora di ulteriori tinte. Sì, perché la nobile arte resta ma la politica è... mobile. Ecco dunque che il match di Sequals è destinato a tramutarsi anche in una sorta di “comizio a round”, con tanto di avversario schierato sul fronte politico opposto.
Strana e intensa storia, infatti, quella di Romano, anche lui classe 1980 come Tuiach, in gioventù promessa del ring con tanto di maglia azzurra ma poi vittima di un grave incidente stradale che lo costrinse a un coma farmacologico e alla momentanea interruzione dei sogni di gloria nella boxe. Romano ha sovvertito i pareri dei medici, vinto l’odissea della riabilitazione ed è tornato a rimettere i guantoni. Altri problemi nel frattempo sono arrivati fuori dalle corde: l’incarico di consigliere del centrosinistra ad Avigliano gli è stato revocato nel 2016 dopo una condanna per concussione.
Insomma, l’evento del 15 luglio non si anima solo di mera ambizione sportiva – per un titolo peraltro figlio di un ranking “alla frutta” – ma profuma in qualche modo di riscatto, financo politico, per entrambi i pugili: «Io non guardo al passato del mio avversario – premette Tuiach – e voglio solo vincere il titolo. E, con questo, far parlare della mia missione. Mi sento forte e ringiovanito ma soprattutto convinto dei miei ideali, quelli che parlano dell’opposizione a cultura “gender”, unioni civili e aborto. Sono cattolico convinto e la mia missione è nel segno di “Dio, Patria e Famiglia”, cose che stanno sparendo». A dargli manforte, a Sequals dovrebbe arrivare Roberto Fiore, storico leader dell’estrema destra e segretario nazionale di Forza Nuova. —
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