Tuffo e bagno di sole a Barcola, i triestini sfidano il divieto

In Friuli Venezia Giulia fermate due persone in quarantena all’esterno delle abitazioni. Su 1.517 esercizi al setaccio, nessuna irregolarità riscontrata
Un bagnante giovedì ripreso a Barcola
Un bagnante giovedì ripreso a Barcola

TRIESTE. C’è chi ieri, giovedì 30 aprile, non ha saputo resistere al tuffo a Barcola, come avvenuto ad esempio al Cedas attorno all’ora di pranzo: un bagnante, prontamente immortalato dalle foto dei passanti, si è serenamente disteso sul lungomare e ha preso un po’ di sole. E con tanto di mascherina al volto. Un comportamento rischioso visto che, come ha ribadito il prefetto di Trieste Valerio Valenti, «è possibile fare un tuffo, ma solo se si abita in prossimità del mare». Ed è comunque vietato «prendere il sole e questo vale anche per chi abita vicino al mare».

A sfidare i divieti ieri sono stati solo alcuni temerari: decisamente pochi, comunque, se si pensa alle decine di persone che sia di mattina sia di pomeriggio hanno scelto il lungomare per fare due passi a piedi o un giro in bicicletta. Ma i controlli continuano, e a tappeto, in tutto il territorio regionale. Ammontano a 2995 i cittadini fermati in strada dalle forze dell’ordine, per un totale di 52 sanzioni.

Due, invece, le persone in quarantena, positive al coronavirus, pizzicate all’esterno della propria abitazione. Entrambe sono state denunciate. Intensa anche l’attività sul fronte degli esercizi commerciali. La Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia locale e la Guardia di finanza hanno monitorato in tutto il Friuli Venezia Giulia ben 1.517 realtà, tra negozi e locali, senza però riscontrare nulla di irregolare. Per quanto riguarda Trieste, infine, agenti e militari hanno controllato 721 persone, sanzionandone complessivamente 13.

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