Tuffi e goliardia: è l'Olimpiade delle clanfe

TRIESTE Scordatevi la ricerca dello stile, la tensione agonistica e la brama di un podio. Alle Olimpiadi delle Clanfe trovano posto la goliardia, una lieve e plausibile vanità e soprattutto l'ennesima riprova dell'esistenza del fattore “morbin”, dote triestina più o meno storica e spesso confutata solo tra gli scenari di osmize, osterie e feste carnevalesche.
Allo stabilimento Ausonia, teatro canonico dell'agone natatorio creato dall'Associazione SPIZ, è andata in scena l'edizione numero 8, quella accompagnata sia dalla quota record di partecipanti (215) che dalle ultime rappresentazioni climatiche di Caronte, ancora arcigno ma forse giunto ai titoli di coda. Molto pubblico, tante “mule”, pochi VIP in lizza. Il capitolo dei volti noti in salsa olimpica giuliana si risolve soprattutto con la vetrina dei Straduri Killa, gli atletici baby ballerini saliti alla ribalta nel corso dell'ultima edizione del format televisivo Italian's Got Talent.
Lo spirito c'è ma è pur sempre una gara, e come tale corredata da classifiche e punteggi, il tutto disegnato dal parere di cinque giurati e da tre parametri come il Morbin ( leggi estro coreografico) lo Schizzo (la gittata dirompente dell'acqua all'impatto del tuffatore) e Stile. Qualcuno ieri ha festeggiato un podio, eccoli. La Regina delle Clanfe è Ndeye Tall, il Re è Luca Benes. Nella categoria “ Più Picio e Più Picia” emergono Matteo Ziodato di 5 anni e Anna Zoch di 8. Tra i “Pici&Picie” la spunta Giulia Vacca, nei “Muleti & Mulete” gloria per Nicolas Delrio, mentre tra i “Muli&Mule” vince Elias Vattovaz.
La voce “Muloni&Mulone” premia Mario Tutone mentre fra “Mati&Babe” la spunta Andrea Saksida. Riccardo Lepore si aggiudica la categoria “Vece Bobe e Marantighe” nella UFO, il veterano Claudio Sterpin lascia il segno.Tributi speciali, come Il Premio SPIZ, andato al Gruppo Clanfavola dei Ricreatori comunali, e quello targato Morbin, assegnato al gruppo Topolini Imbratai Cinghialotti. Il più ambito nonostante tutto? Quello della Clanfa di Legno, insomma la peggiore, quella di Sara Trevisini. Forse lo ha fatto apposta.
Per vedere tutte le classifiche al completo si può cliccare qui, sul sito dell'organizzazione.
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