Ttp, saltato il piano di investimenti Si smorza l’entusiasmo di Generali
«Siamo passati dall’entusiasmo iniziale in cui ci sentivamo coprotagonisti di una forte spinta a una posizione attendista che ci porta ora più che a partecipare a osservare le mosse che farà il management della società». Il commercialista Paolo Cristin sintetizza così l’attuale ruolo di Assicurazioni Generali, che egli rappresenta nel cda di Tami, nei confronti di Trieste terminal passeggeri che Tami stessa controlla. Generali ha soltanto il 10% di Tami, ma è considerata partner finanziario e strategico e gioca logicamente anche un ruolo di forte valenza simbolica nell’operazione di rilancio di un importante settore economico della propria città. «Il progetto iniziale sembrava molto interessante e intendevamo spingere molto - spiega Cristin - poi c’è stato il cambio di governance al vertice del gruppo, la necessità di riorganizzare settori di maggior rilievo e l’attenzione si è per forza un po’ allentata. Credo che Ttp stia operando bene nel tentativo di portare navi bianche a Trieste, un po’ meno per quel che riguarda i congressi ma paga anche la perifericità della città e la scarsezza di collegamenti. Con la terza corsia della A4 e il rafforzamento dei treni, in futuro la situazione dovrebbe migliorare. Quel che è certo però è che Generali non intende uscire da Tami e nemmeno ridurre la propria partecipazione».
Nel frattempo però sembrano essersi in gran parte bloccati anche gli investimenti previsti dallo stesso Piano industriale con cui Tami si è aggiudicata il controllo di Ttp. Il Piano prevedeva tra il 2011 e il 2015, 6 milioni 310mila euro di investimenti e per ora sono state messe in campo soltanto briciole. In particolare per le crociere dovevano essere stanziati 2 milioni e 500mila euro già quest’anno per dotare la banchina del molo Bersaglieri di una passerella mobile (finger) per l’imbarco dei passeggeri oltre che per attrezzare alcune aree della Stazione marittima a servizio del traffico passeggeri. Altri 2 milioni e 500mila euro erano previsti per il 2015 soprattutto per un secondo finger. Inoltre era stato previsto lo stanziamento per la realizzazione di eventi di 500mila euro nel 2011 e di altri 500mila euro nel 2012. In particolare era stato prospettato l’ammodernamento delle strutture dedicate a eventi e convegni prevedendo tra l’altro uffici, sale per operatori commerciali, per dimostrazioni, riunioni e sale stampa, un’area con ristorante e bar, e sportelli a servizio degli utenti.
Ttp evidentemente non tiene fede a questo piano, così come non ha utilizzato lo studio dell’Istiee su come ammodernare e proporre la Marittima sul mercato e non si prende il vezzo di rispondere ad altre proposte di spiccato rilievo culturale tra cui quella di allestire proprio in una sezione della Marittima un nucleo del Museo del Lloyd Triestino di navigazione, con l’esposizione di 500 tra modellini, documenti, cartoline, registri di bordo, foto, quadri, stampe, manoscritti e arredi, avanzata da Aps comunicazione condivisa da Italia Nostra e dal Comitato “Il Lloydiano” e già illustrata anche al Comune di Trieste. «I crocieristi in arrivo e in partenza - scrive Aps comunicazione - potrebbero rivivere il fascino delle navi bianche e al tempo stesso apprezzare l’evoluzione tecnologica che ha portato alle attuali navi da crociera, i congressisti avrebbero a disposizione una sede unica e suggestiva, ma anche i turisti e gli stessi triestini potrebbero animare gli spazi della Marittima in tutti i periodi dell’anno. Alla mostra si potrebbe abbinare un’azione commerciale con la vendita di gadget che richiamino i pezzi esposti, di cartoline e di altra regalistica». La proposta è stata inviata al presidente di Ttp Antonio Paoletti il 16 luglio 2012, ma non ha ottenuto risposta, reiterata all’amministratore delagato Franco Napp il 10 ottobre 2012, ma egualmente non ha avuto alcun riscontro.
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