Truffa Bavisela, Benedetti patteggia un anno e 10 mesi

All’ex presidente dell’associazione travolta dall’indagine sulle fatture false. Comminati poi 26mila euro di multa. Chiude anche Dagmar D’Ambrogio: sette mesi
Di Corrado Barbacini
Lasorte - Bavisela - Partenza
Lasorte - Bavisela - Partenza

Un anno e 10 mesi per chiudere definitivamente la questione Bavisela. È questa la pena che ha patteggiato Enrico Benedetti, l’ex presidente dell’associazione che dal 2002 al 2011 ha organizzato la Maratona d’Europa e poi, travolta dalle indagini, si è sciolta. La sentenza di patteggiamento per l’accusa di truffa aggravata è stata pronunciata dal giudice Laura Barresi al termine di una trattativa non certo facile del difensore Maria Genovese, e dopo l’ok del pm Giorgio Milillo. La trattativa “informale” - subordinata al risarcimento dei danni - era cominciata già lo scorso inverno tra il difensore e il pm Milillo, il magistrato che è riuscito a fare chiarezza sulla destinazione e sull’uso delle ingenti somme di denaro uscite dalle casse dei Comuni di Trieste e Duino Aurisina, della Provincia, della Regione e anche della Camera di Commercio. Si tratta complessivamente di quasi 600 mila euro. Questi fondi sono finiti all'associazione di cui era presidente Enrico Benedetti, il principale indagato che ne ha poi giustificato l’uso, secondo la Procura, con fatture di fantasia, rendiconti nebulosi e certificazioni mendaci.

Nella stessa udienza in camera di consiglio il giudice Barresi ha emesso anche la sentenza di patteggiamento di 7 mesi nei confronti di Dagmar D'Ambrogio, moglie separata di Franco Bandelli. Dichiara in proposito l’avvocato Genovese: «La signora D’Ambrogio ha deciso di patteggiare la pena, pur essendoci una linea difensiva percorribile, al solo fine di evitare ulteriori stress a sé e alla famiglia». Infine lo stesso Benedetti è stato condannato quale legale rappresentante dell’associazione al pagamento di 26mila euro di multa.

Per gli investigatori della Guardia di finanza l'associazione che faceva capo a Enrico Benedetti era riuscita a mettere a punto un sistema che sembrava teoricamente infallibile. Il valore delle fatture emesse dalle ditte coinvolte nell'organizzazione degli eventi targati Bavisela veniva infatti artificiosamente gonfiato nella previsione che la crescita (fasulla) dei costi, avrebbe innescato a un parallelo aumento dei contributi pubblici.

Nell’ambito della stessa inchiesta lo scorso settembre il pm Giorgio Milillo aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione dell’accusa di falso ideologico della vecchia giunta comunale guidata dal sindaco Dipiazza. Erano usciti quasi a testa alta (perché gli atti sono stati inviati alla Procura contabile) Franco Bandelli, Massimo Greco, Sandra Savino, Piero Tononi, Giorgio Rossi, Michele Lobianco e Paolo Rovis. La delibera in questione era stata proposta dall'allora assessore ai Grandi eventi e lavori pubblici Franco Bandelli. La giunta comunale l’aveva votata all’unanimità il 10 aprile 2008. Si trattava di stanziare un contributo per la festa inaugurale post-riqualificazione "Bentornati Topolini", affidata al Comitato NoStress, per una spesa presunta di 14mila 200 euro.

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