La truffa del bancario colpisce ancora: rubati altri 66 mila euro a una triestina

La vittima è una sessantanovenne di Sistiana. Ha effettuato tre bonifici a un finto consulente. Ormai è allarme: si tratta del terzo imbroglio messo a segno nel giro di sole due settimane

Gianpaolo Sarti
Un’impiegata bancaria allo sportello di un istituto di credito
Un’impiegata bancaria allo sportello di un istituto di credito

«Pronto? Banca Unicredit. Signora, c’è un problema con il suo conto. Deve trasferire i soldi su un altro. Ecco come... non si preoccupi...». Sessantasei mila euro spariti all’improvviso, dopo tre bonifici. La vittima di questa truffa – la terza nel giro di un paio di settimane consumata a Trieste – è una sessantanovenne triestina residente a Sistiana. La donna, nonostante i molteplici fatti analoghi riferiti dai mezzi di informazione e le campagne di sensibilizzazione delle forze dell’ordine, ci è cascata.

È successo in questi giorni. Le modalità sono più o meno le stesse già documentante nelle clamorose truffe messe a segno le ultime volte. La sessantanovenne riceve prima un sms da un’utenza telefonica sconosciuta che si spaccia (falsamente) per «Unicredit Banca» e allerta la vittima di questo inghippo con il conto corrente.

Poco dopo la signora riceve una telefonata da una persona che si qualifica come «consulente bancario». La voce è pacata, professionale e non tradisce la provenienza geografica dell’interlocutore. Non ci sono inflessioni dialettali evidenti. L’uomo, che quindi parla correttamente italiano, conferma alla “cliente” che il suo conto ha effettivamente un problema e che di conseguenza deve essere chiuso. Prima, però, aggiunge il finto addetto, è necessario spostare provvisoriamente i soldi su un altro. Questa, in buona sostanza, la giustificazione. Alla signora viene fornito l’Iban al quale inviare il denaro.

Dopo mezz’ora la vittima sente nuovamente squillare il cellulare: è di nuovo il “consulente” di prima, con ancora quella sua voce pacata e professionale. Evidentemente rassicurante. Il quale insiste, sostenendo che il passaggio di denaro non era andato a buon fine. E che andava ripetuta l’operazione. La sessantanovenne, nel frattempo, riceve un messaggio (vero) dalla banca che la informa del trasferimento in corso. Il finto operatore bancario la tranquillizza dicendole che il bonifico era solo provvisorio, che le sarebbe stato cancellato e che il denaro le sarebbe stato restituito. «Signora, le arriverà un messaggio che la informerà dell’annullamento dei bonifici, non si preoccupi».

Poco dopo, infatti, la donna riceve effettivamente un sms che le comunica la cancellazione. Ma è finto. I soldi, purtroppo, sono stati realmente trasferiti. E con tre bonifici per una cifra complessiva di 66 mila euro. Il truffatore, insomma, le ha svuotato il conto.

Naturalmente le banche non comunicano con il clienti con queste modalità. E non chiedono telefonicamente il trasferimento di denaro, né domandano dati personali. Ma la vittima non ha sospettato di nulla.

I soldi ora sono persi, forse per sempre. La sessantanovenne si è accorta del raggiro quando, dopo un po’, ha realizzato che i bonifici erano andati il porto e il denaro non era ricomparso sul conto corrente personale. La signora si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Duino Aurisina per sporgere denuncia. Gli accertamenti sono già partiti. —

 

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