"Troppi incidenti vicino a Servola"
Il comandante dei vigili Abbate ha inviato una relazione all’Anas
Una lettera in cui si fa riferimento a una situazione di «elevata sinistrosità» che si è verificata lungo il tratto di 400 metri prima della galleria di Servola a causa anche del fondo scicoloso è stata inviata ieri mattina dal comandante della polizia municipale Sergio Abate ai responsabili dell’Anas. Nella lettera vengono indicati e brevemente ricostruiti gli ultimi incidenti accaduti a far data del primo dell’anno. In pratica si sono verificate in nove giorni di monitoraggio altrettante fuoriuscite di strada, causate, secondo quanto ipotizzato alcuni giorni fa dal direttore del compartimento dell’Anas Cesare Salice «dalle polveri dell’acciaieria di Servola».
La lettera è stata inviata dal comandante dei vigili Sergio Abbate, all’Anas in quanto ente proprietario e gestore della strada. La documentazione sarà esaminata dai funzionari dell’Anas e sicuramente servirà come base di partenza per effettuare eventuali rivalse nei confronti della Ferriera di Servola da parte degli automobilisti che dovessero avviare nei prossimi tempi una causa di risarcimento nei confronti della stessa Anas. Nella relazione firmata da Abate, e realizzata dall’ufficio incidenti del Corpo, si specifica che il tasso di incidentalità rilevato in quel tratto di strada è di gran lunga superiore alla media. Tuttavia gli agenti della Municipale non indicano le cause dei vari incidenti. Ma si limitano - correttamente - a riportare gli elementi tecnici emersi dai rilievi. Elementi che ovviamente dovranno essere confrontati con eventuali riscontri sul posto da parte dei tecnici dell’Anas. Una analoga relazione, si è saputo, dovrebbe essere inviata nei prossimi giorni anche dal distaccamento della polizia stradale. Un buon numero di incidenti che si sono verificati lungo quei famigerati 400 metri di asfalto è stato rilevato dalla Polstrada.
Intanto sta prendendo sempre più corpo l’idea di alcuni automobilisti finiti fuori strada di strutturarsi in un comitato per poter difendere al meglio i propri diritti e sostanzialmente ottenere il risarcimento dei danni subiti nelle fuoriuscite di strada. In questo senso sono giunte al Piccolo diverse telefonate da parte di conducenti che si sono trovati all’improvviso fuori strada dopo aver carambolato.
La stessa teoria avanzata dal responsabile del compartimento dell’Anas Cesare Salice è stata ampiamente condivisa dal professor Bruno Crisman, assistente del corso di costruzioni strade della facoltà di ingegneria dell’Università. «Sarebbe il caso - ha dichiarato nei giorni scorsi - di effettuare qualche analisi e qualche controllo per verificare se effettivamente si depositano le polveri che, con l’umidità, creano una situazione di scivolosità sul tratto interessato».
(c.b.)
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