Troppi i turisti sui bastioni e Ragusa aumenta il biglietto

I gestori portano il ticket a 26,9 euro e puntano a ridurre gli arrivi annui del 10%. Cancellati anche gli sconti per comitive: «C’era chi faceva bagarinaggio»

RAGUSA È la città più visitata dai turisti per eccellenza in Croazia, anche invivibile se vogliamo - lo dicono gli stessi abitanti - e costretta per tanti giorni l'anno a confrontarsi con migliaia di vacanzieri pronti a occupare anche gli angoli più remoti della località. È così che l'antica Ragusa (Dubrovnik) ha deciso di darsi una regolata almeno per quanto concerne i tanti, troppi visitatori che amano passeggiare lungo i suoi bastioni, mura difensive diventate una tra le maggiori attrazioni nel Paese.

Proprio per arginare la folla che in talune giornate diventa oceanica - e per avere più fondi per la manutenzione dei bastioni - la Società degli amici delle antichità ragusee, alla quale da anni è affidata la gestione dei bastioni e di altri monumenti storico–architettonici della città di san Biagio, ha deciso di rincarare il biglietto per la passeggiata sulle plurisecolari strutture difensive. Il prezzo è passato da 150 (20,2 euro) a 200 kune (26,9 euro) per persona, con un aumento di oltre il 30%. E non è tutto, perché sono stati annullati gli sconti per le comitive, con il biglietto singolo che ammontava a 135 kune (18,2 euro). Ora si pagano le 200 kune sia per i singoli sia per ciascun componente di un gruppo: costi equiparati, come avveniva in passato.

«Abbiamo constatato che nel 2018 e anche negli anni precedenti c'erano dei veri abusi con i tagliandi», ha detto Niko Kapetanić, presidente della Società, spiegando che «non erano rare le persone che acquistava i biglietti a 135 kune per le comitive e poi li rivendevano a 150. Una specie di bagarinaggio, che ci veniva fatto presente anche dalla nostra municipalità. C'era chi registrava la propria agenzia turistica, una cosa semplice da fare, poi veniva da noi, acquistava uno stock di biglietti al costo cadauno di 135 kune, si piazzava in varie parti della città esibendo la scritta "Biglietti per i bastioni di Ragusa" e li vendeva a 150 kune. Un qualcosa di antipatico, illegale e “antituristico”». Kapetanić ha rimarcato come «il prezzo dei tagliandi è rimasto invariato per due anni», garantendo che «le 200 kune non verranno ritoccate all’insù fino al 2021. Vogliamo inoltre ridurre il numero di visitatori che l'anno scorso ha toccato l’incredibile quota di 1,3 milioni, un sovraffollamento che non piace a nessuno. Il nostro obiettivo è di arrivare ad un calo su base annua che sia almeno del 10%».

Kapetanić ha ricordato che quanto ricavato dalla vendita dei biglietti per i bastioni viene utilizzato quasi interamente per i progetti di tutela, recupero e valorizzazione dei beni di Ragusa. A esprimere contrarietà alla decisione di rincarare il costo di più del 30% è stato però Stanko Ljubić, presidente della sezione agenzie turistiche alla camera d'Economia croata. —


 

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