«Troppe tasse e si aumenti lo sconto sul gasolio»
«Tiriamo avanti, sopravviviamo, ma le prospettive non sono certo rosee». Cambiano le voci, ma non la sostanza del discorso. I gestori dei distributori di carburante goriziani, e non da oggi, vivono una crisi acutissima, che li costringe a vivere praticamente alla giornata. Confermano che le vendite di carburante non sono riprese, dopo il drastico calo degli ultimi anni, e anzi continuano seppur di poco a diminuire. E, dopo tanti bocconi amari ingoiati per forza, anche guardare avanti con ottimismo diventa difficile. «Direi che la situazione è sotto gli occhi di tutti, ed i dati non fanno altro che confermare quanto sia drammatica – dice Manuel Rizzi, titolare del distributore Tamoil di via Lungo Isonzo Argentina -. Al 31 agosto a Gorizia erano stati venduti 2milioni 637mila 830 litri di benzina verde, e 1milione 316mila 154 litri di gasolio. Facendo una media, parliamo di circa 32mila litri al mese per ogni distributore: poco, troppo poco per pensare di andare avanti con serenità. Rispetto al 2014 abbiamo perso oltre 300mila litri di benzina, e non mi sento di essere positivo per il futuro». Secondo Rizzi molti goriziani continuano per abitudine a fare il pieno in Slovenia, non tanto per il prezzo più vantaggioso (ormai molti distributori a Gorizia sono sostanzialmente allineati con quelli d'oltreconfine) ma per gli orari più flessibili o per la possibilità di fare anche la spesa o acquistare le sigarette. «Cosa si può fare? Una mossa potrebbe essere quella di aumentare lo sconto sul gasolio, sul quale non siamo ancora competitivi – dice Rizzi -. Ma la verità è che ormai la fetta di torta è sempre la stessa, e in città siamo in troppi a doverla spartire. Non è facile». Secondo Massimiliano Diana, del distributore Agip di via Crispi, le cause dell'ulteriore calo di vendite vanno ricercate anche nella crisi generale della società. «La gente ha meno soldi da spendere e si muove poco, anche perché sempre meno persone lavorano – dice -. Ecco perchè, malgrado il prezzo del carburante sia calato, i consumi non aumentano. Noi soffriamo, facciamo quel che possiamo per restare a galla, e ormai ci dedichiamo anche e soprattutto ai servizi d'officina: senza di quelli, e solo con la pompa di benzina, saremmo già tutti a casa». «Direi che il lavoro è stazionario, negli ultimi due anni non ci sono stati né miglioramenti né grossi peggioramenti – considera invece Fulvio Lovisini, della Esso di via Lungo Isonzo Argentina -. Si potrebbe anche pensare di vivere, se non ci fossero tutte queste tasse, sempre più esose, da pagare. Così invece è davvero dura, e siamo costretti a vivere alla giornata, senza fare progetti o illudersi». (m.b.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo