Tromba d’aria, danni per oltre 20 milioni

Secondo i sindaci di Grado, Lignano e Duino Aurisina la cifra sembra destinata a raddoppiare
Oltre 20 milioni di euro. Bisogna andarci con i piedi di piombo, ma potrebbe essere questa la cifra cui ammonterebbero i danni causati complessivamente in Friuli Venezia Giulia dalla tromba d’aria di venerdì notte. Una somma che si basa sui primissimi accertamenti e che rimane quindi puramente indicativa. Ma che, stando alle dichiarazioni dei sindaci dei Comuni più colpiti – Grado, Lignano e Duino Aurisina – sembra essere destinata a lievitare, forse addirittura a raddoppiare. La definitiva conta dei danni della tromba d’aria arriverà solamente domani, in occasione del tavolo convocato dalla Regione, che ha già messo a disposizione 2 milioni di euro per fronteggiare l’emergenza.


Questi fondi, come confermato dall’assessore regionale alla Protezione civile Vanni Lenna, sono inseriti in un apposito capitolo di bilancio cui si può attingere dopo la proclamazione dello stato di emergenza avvenuta l’altro ieri da parte del governatore Tondo. Ma, considerato il disastro che l’ondata di maltempo si è lasciata alle spalle (cui si deve purtroppo aggiungere la morte, nel campeggio «Al bosco» di Grado, di due turisti norvegesi), questi due milioni sembrano essere una goccia nel mare. La speranza è quella di ottenere da Roma finanziamenti ben più sostanziosi, se alla nostra regione verrà riconosciuto lo stato di calamità naturale. Anche per questo bisognerà attendere qualche giorno.


I soldi, infatti, serviranno. E ne serviranno tanti. Solo a Duino Aurisina, uno dei centri in cui si sono registrati i danni maggiori, il sindaco Giorgio Ret indica una prima cifra: 3 milioni di euro. A Grado si parla di almeno 5 milioni e a Lignano di una somma intermedia. Ma queste sono stime parziali e provvisorie, che rimangono ben al di sotto dei numeri reali. Ad oggi restano infatti esclusi dalla conta i danni minori alle abitazioni private, ai veicoli, alle barche. Per non parlare poi dello step successivo: la ricostruzione e la ripiantumazione degli alberi.


Questa la situazione sul fronte economico. Ma nel frattempo - pur essendo superata la fase di emergenza - continua il super lavoro di vigili del fuoco e dei circa 370 volontari della Protezione civile, impegnati a pieno ritmo nella messa in sicurezza delle aree colpite dalla tromba d’aria. La nostra fascia costiera, da Duino Aurisina a Grado, da Lignano a Latisana, da Fossalon ad Aquileia, è tutt’un correre di divise intente ad abbattere tronchi pericolanti, raccogliere rami scaraventati su auto e tetti dalla furia del vento, mettere in sicurezza cornicioni appesi alle case per un filo. Oggi, in base alle stime dell’assessore Lenna, dovrebbe concludersi la fase della messa in sicurezza del territorio, mentre ci vorrà probabilmente un’altra settimana per risolvere i problemi più piccoli.


Solo nella provincia di Trieste sono stati circa 180 gli interventi dei vigili del fuoco. Per far fronte alle richieste di aiuto è stato pure disposto il raddoppio dei turni di servizio e predisposto l’invio di alcune unità a Grado. Ma oltre alle squadre di soccorso e alle forze dell’ordine, in questa due giorni di fuoco, a lavorare a pieno regime sono anche i sindaci dei vari centri colpiti dall’ondata di maltempo che, accompagnati dai tecnici, stanno passando al setaccio ogni angolo della nostra Regione per fare uno screening del territorio. L’obiettivo è, appunto, quello di presentarsi al tavolo fissato per domani alle 10 nel centro operativo della Protezine civile di Palmanova, carte alla mano. I 18 sindaci riferiranno al governatore Tondo a all’assessore Lenna le singole stime dei danni subiti, che verranno sommate per chiedere al Governo di riconoscere lo stato di calamità naturale.


Ma il check-up del territorio serve anche e soprattutto per verificare che non esistano più pericoli per i cittadini. Lo spiega bene il sindaco di Duino Aurisina Giorgio Ret: «Solo oggi (ieri, ndr.) abbiamo individuato tre alberi di alto fusto che sembravano stabili, ma che in realtà erano stati scardinati dal vento e poi rimessi in piedi dalle stesse raffiche: di tronchi del genere ce ne potrebbero essere a decine in giro e sono i più pericolosi». Nel solo Comune di Duino Aurisina sono stati tagliati 500 alberi. Le automobili danneggiate sono state un centinaio, le case con tetti scoperchiati o lesionati una cinquantina. Il castello dei principi Torre e Tasso ha registrato danni per circa 1,5 milioni di euro nella sola parte edilizia.


Ma il comune più colpito dalla violenza della tromba d’aria è stato Grado, con danni quantificabili in un minimo di 5 milioni di euro (tra strade, campeggi spazzati via, case scoperchiate). Come spiegato dal sindaco, Silvana Olivotto, i 600 turisti che hanno trovato sistemazione nel Palasport stanno lasciando la località di vacanza. Il primo cittadino di Lignano, Silvano Del Zotto, parla di «danni ingenti a campeggi, pinete, abitazioni private. E non abbiamo ancora - spiega - verificato il centro civico e le scuole. Domani (oggi, ndr.) avremo notizie precise».


Se Trieste e Monfalcone sono state meno colpite dalla violenza della tromba d’aria, non è andata bene ad Aquileia e Marano lagunare, i cui campeggi sono stati parzialmente distrutti, con decine di alberi abbattuti e roulotte scaraventate dal vento. A Latisana si inizierà a lavorare domani per il ripristino del tetto dell’ospedale, in parte scoperchiato. Un «impegno bipartisan per poter affrontare la grave situazione venutasi a creare» è stato chiesta a tutti i parlamentari della Regione dal deputato triestino della Lega Nord Massimiliano Fedriga.

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