Trivelle senza quorum, affluenza al 32%

Renzi: «Messaggio chiaro. Bisogna saper perdere, basta polemiche». Tweet di Carbone riapre lo scontro nei dem
Un seggio elettorale in una foto d'archivio
Un seggio elettorale in una foto d'archivio

TRIESTE. Oggi quasi un milione di abitanti del Friuli Venezia Giulia può andare al voto per il referendum sulle trivelle. Per la precisione, secondo i dati forniti dalle prefetture regionali, il corpo elettorale regionale consta di 954.349 nomi. In Friuli Venezia Giulia alle 19 ha votato il 25,21% dei votanti, di circa due punti al di sopra della percentuale dei votanti nazionale. Lo rende noto il ministero dell'Interno. Specificatamente, per le provincie, quella dove più alta è stata la percentuale è Gorizia con 28,94%, seguita da Trieste con 25,80, Pordenone con 24,74 e Udine con 24,24.

Alle 12, invece, a Trieste aveva votato il 10,62%, a Gorizia l'11,14, a Udine il 9,23 e a Pordenone l'8,95. In regione, quindi, aveva votato il 9,65% del corpo elettorale mentre la media nazionale è stata dell'8,35.

Le province Le dimensioni contano, le province più pesanti dal punto di vista elettorale sono dunque inevitabilmente quelle friulane: Udine con 423.096 elettori e Pordenone con 235.928. Seguono poi Trieste, che a dispetto della provincia ristretta rafforza i suoi numeri grazie alla presenza della città capoluogo: il totale è di 185.627 elettori. La provincia di Gorizia ammonta a 109.698 elettori. Ovviamente il concetto di elettore non ricalca quello di votante: solo a urne chiuse sapremo quanti cittadini avranno deciso di partecipare al voto e quanti invece avranno seguito l'appello di alcune forze politiche per il non voto.

Elettori per genere Donne come sempre in maggioranza rispetto agli uomini. In provincia di Trieste potranno votare 98.657 donne rispetto a 86.970 maschi. A Gorizia le donne saranno 57.004 contro 52.694. A Pordenone gli elettori maschi registrati nelle liste sono 114.738 mentre le femmine sono 121.190. Infine a Udine gli uomini sono 219.018 contro 204.078.

Il referendum del 2011 Il numero di elettori è sceso rispetto all'ultima consultazione referendaria, quella del 2011 su privatizzazione dell'acqua, nucleare e legittimo impedimento. Allora potenziali votanti erano 970.020. In cinque anni si è verificato un calo di circa 16mila elettori. In quel caso l'affluenza per i quattro quesiti si piazzò attorno al 58%: fu del 58,2% per il quesito su privatizzazione dell'acqua, del 58,3% per quello sui profitti sull'acqua, del 58,2% sull'energia nucleare e del 58,1% per il legittimo impedimento. Come sempre in caso di quorum, il numero di sì all'abrogazione fu prevalente sul totale dei votanti.

Pd per tutti i gusti L'appello all'astensione di Matteo Renzi si riflette anche sul Pd regionale. I parlamentari dem Fvg assumono posizioni differenti in base alla loro più o meno stretta osservanza renziana. Il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato è per l'astensione: «Non solo è legittimo ma è scelta politica ben precisa quella di non andare a votare per questo referendum».

Voterà "no" il senatore Lodovico Sonego: «Dare l'indicazione di disertare le urne è sempre un errore, anche quando si tratta di un referendum sbagliato e in larga parte propagandistico come quello sui pozzi petroliferi. Voterò No». Per il senatore della sinistra Pd Carlo Pegorer invece «una vittoria del Sì può essere l'occasione non solo per una discussione pubblica più consapevole e partecipata sui temi ambientali, con particolare riferimento in questo caso alla sicurezza degli ecosistemi marini».

Appelli «Importante andare a votare e fondamentale votare sì. Anche se nel mare del Fvg non ci sono le piattaforme di trivellazione questo problema riguarda tutti noi», dice da M5s in Consiglio regionale Ilaria Dal Zovo. Invita al sì anche il capogruppo leghista alla Camera, il triestino Massimiliano Fedriga in un video su Facebook .

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