Tripmare, salgono a dieci i rimorchiatori della flotta

Investiti 14 milioni di euro per le due nuove unità “Gladiator” e “Davide” L’ad: tecnologia avanzata come nel Nord Europa, incentivo per ulteriori traffici
Di Fabio Dorigo
Foto Bruni 22.02.13 Presentati da Tripmare i due nuovi rimorchiatori Davide e Gladiator
Foto Bruni 22.02.13 Presentati da Tripmare i due nuovi rimorchiatori Davide e Gladiator

Un Porto a rimorchio della Tripmare. E non solo per la flotta diventata da ieri di 10 rimorchiatori (con gli ultimi arrivati “Gladiator” e “Davide”), ma soprattutto per la competitività che genererà l’investimento da 14 milioni di euro (50 milioni dal 1994, anno di fondazione della società, a oggi). «Ora abbiamo una flotta tecnologicamente avanzata al pari dei porti del Nord Europa. Siamo in grado di assistere petroliere e portacontainer sempre più grandi che arrivano a Trieste» spiega Alberto Cattaruzza, amministratore delegato di Tripmare, concessionaria del servizio di rimorchio nel Porto di Trieste. Un segnale forte in una fase delicata dell’economia. «Grazie alla loro efficienza poi i due mezzi contribuiranno all’abbassamento delle tariffe di rimorchio e al conseguente incentivo di ulteriori traffici. Il nostro è un atto di fiducia nel porto di Trieste come realtà trainante per lo sviluppo della città, della regione e per il futuro dei giovani», annota Cattaruzza.

“Gladiator” e “Davide” sono i nomi dei nuovi rimorchiatori Tripmare costati complessivamente come detto 14 milioni e presentati al Molo IV. “Gladiator”, nome ricorrente di unità navali della storica Tripcovich, ha stazza di 463 tonnellate, è lungo 32 metri e mezzo, è «nuovo di pacca» (definizione di Luca Vitiello della Gesmar di Ravenna, società collegata alla Tripmare), uscito dal cantiere turco Bogazici Denizcilik sul Bosforo a Istanbul. “Davide” invece è nato nel 2008 da cantieri italiani ed è «il più potente rimorchiatore esistente in Italia» (parola di Vitiello). Le nuove unità concentrano le più moderne caratteristiche di potenza - rispettivamente con 70 e 80 tonnellate di tiro al palo - di manovrabilità e di capacità antincendio, con un potere estinguente pari a ben 2.700 tonnellate all’ora.

Il Porto, ovviamente, ringrazia. La presidente Marina Monassi, assente ieri per precedenti impegni, ha inviato un messaggio: «Ringrazio la famiglia Cattaruzza per lo sforzo che sta mettendo in atto in un momento di grande crisi che si allinea alle previsioni di crescita del Porto di Triste (49 milioni di merci movimentate nel 2012, +2% sul 2011). Un passo importante per rendere il nostro scalo ancora più competitivo». Anche il comandante in seconda della Capitaneria di Porto, Natale Serrano, si complimenta: «Pochi altri porti in Italia possono vantare una flotta di rimorchiatori così all’avanguardia». E la politica? Tutti a rimorchio di Tripmare. Federica Seganti, assessore regionale, parla di «occasione importante per tutta l’economia regionale che migliora la competitività complessiva». «Una volta tanto facciamo una cosa positiva» si rallegra Igor Dolenc, vicepresidente della Provincia. «Un pizzico di felicità visti i tempi che corrono» dice l’assessore comunale Umberto Laureni. E la Chiesa? Anche lei a rimorchio. «In mezzo a tante brutte notizie, finalmente una buona notizia. Un’inversione di tendenza in una Trieste che guarda al passato più che al futuro» dice il vescovo Giampaolo Crepaldi prima della benedizione dei rimorchiatori. «Uno che si chiama “Davide”, re di Israele, antenato di Nostro Signore, non ne ha bisogno - scherza -. “Gladiator” invece ha poco a che spartire con Gesù Cristo. A lui la benedizione la do volentieri».

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