Trimestrale Generali: previsto un utile netto a quota 1,763 miliardi

Gli analisti non si attendono grandi sorprese dai conti. I tassi al minimo incideranno sui risultati relativi al ramo vita
Un palazzo delle Generali
Un palazzo delle Generali

MILANO. La sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori è che non vi saranno grandi sorprese quando stamani (prima dell'apertura dei mercati) Generali comunicherà i risultati relativi al terzo trimestre del 2015.

A seguire, il group ceo Mario Greco risponderà alle domande degli analisti relativamente alle prospettive per i mesi a venire. Goldman Sachs si attende un risultato operativo dei nove mesi a quota 3,823 miliardi di euro (il primo semestre si era chiuso a quota 2,8 miliardi), sostanzialmente in linea con il consensus (3,868 miliardi).

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L'utile netto è visto invece a quota 1,763 miliardi contro la stima media di 1,812 miliardi (1,3 miliardi il dato del primo semestre), con un solvency ratio atteso al 189%, in calo di undici punti percentuali rispetto a fine giugno a causa dei bassi tassi d'interesse e della volatilità che ha interessato i mercati finanziari tra luglio e settembre. Gli analisti americani non si attendono grandi novità sulle linee guida per il futuro data l'opera di riorganizzazione già effettuata negli ultimi trimestri.

Da qui la conferma del giudizio "neutral" sul titolo con un prezzo obiettivo di 17,2 euro, in linea con la chiusura di ieri 17,40 euro, in calo dello 0,46%). Secondo un report diffuso ieri da Bankhaus Lampe Research, lo scenario dei mercati, caratterizzato da tassi ai minimi, inciderà sui risultati per quel che concerne il ramo vita.

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Gli analisti si attendono anche un leggero deterioramento il combined ratio, dato dal rapporto tra le spese sostenute per i risarcimenti e la gestione da una parte, il volume dei premi raccolti dall'altro. Nonostante ciò, Bankhaus vede prospettive di rivalutazione per il titolo (tanto da confermare la raccomandazione "buy" con il target price fissato a 20 euro.

In Borsa Generali viaggia in leggerissimo guadagno da inizio anno, dopo il calo estivo (in linea con l'andamento generale dei listini) al quale ha fatto seguito una ripresa da ottobre in avanti. In particolare, ha inciso positivamente nelle ultime sedute la notizia che il Financial Stability Board ha deciso di rimuovere il gruppo triestino dalla lista delle istituzioni finanziarie di importanza sistemica: Generali vi era entrata a metà 2013 in ragione della dimensione delle sue attività non assicurative.

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La decisione è stata motivata dal fatto che negli ultimi due anni il gruppo ha dismesso una parte degli asset non riconducibili al core business. Secondo Icbpi questa notizia è positiva per il titolo, "alla luce del probabile forte inasprimento delle regole sul capitale cui saranno soggette le Global Sistemically Important Insurers".

Intanto, nei giorni scorsi Credit Suisse ha aumentato il peso sul comparto dei titoli assicurativi (indicazione "overweight" cioè "sovrappesare"), indicandolo come settore preferito all'interno dei finanziari, rispetto alle banche, che alle quotazioni attuali appaiono poco attraenti agli occhi degli analisti elvetici.

La spiegazione è nel fatto che gli assicurativi negli ultimi mesi "sono diventati meno sensibili ai rendimenti dei titoli di Stato", per la valutazione conveniente, per il dividendo consistente e per le polizze vita cinesi, che sono in crescita del 22% (uno dei pochi spiragli di luce provenienti da Pechino).

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