Triestino aggredito: «Filmavo gli scontri»
TRIESTE
«Ho filmato per una ventina di minuti il saccheggio di un negozio di scarpe di Brixton. Uno dei cento ragazzi che avevano preso d’assalto le vetrine si è accorto dell’obbiettivo e di quanto stavo facendo a una ventina di metri di distanza. All’improvviso mentre tutti correvano e io avevo l’occhio fisso sul display, mi è arrivato addosso e mi ha sferrato due pugni in faccia senza dire nulla. Poi è scappato in mezzo agli altri. Il telefonino è andato in mille pezzi e la ripresa di venti minuti di scontri e di ruberie l’ho persa per sempre...».
Michele Luppi, 27 anni, triestino, ex allievo del Liceo “Galileo Galilei”, da 5 mesi a Londra dove lavora in una gelateria - bar di Soho, racconta quanto gli è accaduto nella prima notte della rivolta che sta infiammando le periferie della capitale britannica.
«Ero andato a Brixton nel mio giorno settimanale di riposo dal lavoro per assistere a un concerto reggae, il BrixtonSplash, che ha richiamato migliaia di giovani. Un paio d’ore dopo la fine del concerto sono iniziati i problemi. Ho visto l’aggregarsi di gruppi di ragazzi in gran parte neri. Poco dopo, era mezzanotte è iniziato il saccheggio. Mi sono trovato a poca distanza dagli scontri ed è stato pazzesco. Mai visto nulla di simile, di tanto violento, inaspettato e purtroppo anche emozionante. Ero sconvolto. Tenendomi a una certa distanza ho voluto filmare qualcosa che per me era totalmente nuovo ed inaspettato. Tutti correvano. Per quasi 20 minuti nessuno mi ha fatto o detto nulla: poi è accaduto e mi sono preso i due pugni in faccia. Sono rimasto inebetito, non sono riuscito a reagire e forse è stato meglio così. I pugni mi hanno procurato un po’ di sangue al naso, tamponato col fazzoletto. Mi sono “leccato” le ferite da solo. Non sono andato all’ospedale, non ce ne è stato bisogno. Mi sono allontanato dall’area dello scontro mentre gli stessi giovani assaltavano un negozio dove si vendevano telefonini. Lo hanno devastato. La polizia era distante...Forse in attesa di rinforzi».
Secondo Luppi, tutti i gruppi di saccheggiatori erano formati da ragazzi sui vent’anni o poco più. «Non credo di aver visto nemmeno un trentenne. Solo giovanissimi arrabbiati e disperati».
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