Triestina in fin di vita dopo il vaccino, i Nas a Cattinara
In fin di vita dopo che le è stato iniettato il vaccino contro l’influenza. Ariella Parlati, 91 anni, vedova del docente e giornalista Guido Miglia, da martedì scorso è ricoverata nel reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale di Cattinara con poche speranze di farcela. Difficile stabilire la stretta connessione, finchè non lo confermeranno i medici, tra il vaccino e il progressivo aggravarsi delle sue condizioni di salute. Questa mattina, a Cattinara sono arrivati i Nas: hanno chiesto la cartella clinica della signora.
«Ma i fatti parlano chiaro», afferma il generale in pensione Bruno Pamfili, genero dell’anziana, che già ieri mattina ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica segnalando la «strana coincidenza». «Lunedì sera - racconta Bruno Pamfili - il medico di mia suocera è venuto a casa sua per somministrarle due vaccini, quello antinfluenzale e quello contro la polmonite. Una visita programmata nei giorni precedenti. Quella sera lei non stava benissimo, aveva un po’ di alterazione, mi pare che la febbre era ferma a 37,5 gradi, comunque nulla di grave. L’ha visitata e vaccinata lo stesso e se n’è andato. Sembrava tutto tranquillo».
Dopo poche ore, stando alla versione dei familiari, l’anziana donna ha avuto un malore. La badante, che l’assiste anche di notte, si è allarmata e ha chiamato la figlia nel cuore nella notte. «Venite subito la signora è svenuta». Per fortuna ha ripreso quasi subito conoscenza accusando però tremori ed evidenti disturbi respiratori. «Dato che le sue condizioni non accennavano a migliorare, abbiamo chiamato il 118. Abbiamo atteso un po’ ma quando sono arrivati ci hanno detto che le sue condizioni erano critiche, che avremmo dovuto allertarci ancora prima. L’hanno trasportata all’ospedale di Cattinara e ricoverata in codice rosso. Abbiamo cercato di contattare anche il medico di famiglia che gli ha inoculato i vaccini senza mai trovarlo».
Ariella Parlati ora sta lottando contro la morte. Il suo fisico non reagisce alle terapie e l’età avanzata non aiuta. È distesa in un lettino con la mascherina dell’ossigeno per i gravi problemi respiratori che al momento si può solo ipotizzare siano stati aggravati dalla somministrazione dei due vaccini. «I medici sono disponibili ma, vista la situazione, non ci dicono granché soprattutto sulle cause che hanno scatenato questa improvvisa crisi. Non c’è nessuna certezza», osserva Bruno Pamfili. «Non mi è rimasto che rivolgermi alla Procura che spero disporrà gli accertamenti del caso per verificare se mia suocera è una delle vittime di quel vaccino antinfluenzale che ha già provocato molte morti sospette». Il direttore sanitario dell’ospedale Luca Mascaretti ridimensiona il caso: «Dalla sintomatologia e dalla clinica non c’è motivo di pensare che la patologia sia da riferire al vaccino».
Intanto, l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca ha ricordato come in regione non siano stati utilizzati i lotti dei vaccini ritirati. «Un caso isolato su migliaia fa pensare che non ci sia un collegamento», ha dichiarato.
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