Triestina calcio senza stadio Rocco, la provocazione: la prossima partita giochiamola in piazza

Ora è ufficiale. Per lasciare lo stadio Rocco ai concerti di Ultimo il 2 giugno e di Max Pezzali il 9, praticamente uno sfratto, la Triestina giocherà le eventuali finali dei play-off, qualora non arrivasse a vincere il campionato (ipotesi in questo momento assai remota), nell’inedita location di piazza Unità sulla quale sarà steso un tappeto verde in sintetico con il benestare della Soprintendenza.
Una porta sarà sistemata davanti alla farmacia, sotto il Comune, all’altra estremità della piazza verso il mare l’altra porta.
Sono stati mobilitati duecento volontari della Barcolana per tutti i palloni che finiranno in mare, opereranno sotto la regìa della Capitaneria di Porto.
La tribuna sarà installata davanti alla Prefettura e al Caffè degli Specchi dove troveranno posto le autorità e vip nelle prime file. Saranno distribuiti spritz, aperitivi e salatini e patatine.
La poltronissima, come al circo, sarà riservata non al sindaco Roberto Dipiazza come sarebbe stato logico, ma al vero motore dell’innovativa iniziativa, l’assessore comunale alla cultura Giorgio Rossi, a cui la Lega Calcio ha anche offerto il ruolo di quarto uomo onorario.
Davanti al Palazzo della Regione sarà allestita una curva che arriverà sulle Rive. Dalla parte dell’Harris sarà creata una piccola curva per i tifosi ospiti. Chef Matteo Metullio, per l’occasione preparerà uno speciale menù a soli 30 euro. Mangia, bevi e guarda. Dessert e grappino solo in caso di vittoria.
Durante l’intervallo il maestro Pilat suonerà l’inno di Mameli e la popolare “Finanziere”. Maxischermi in piazza Verdi, nelle piazze della Borsa e Goldoni. Tutto molto paradossale che va perfino oltre al fantacalcio.
Com’è paradossale la situazione creata dal Comune di Trieste che ha organizzato due concerti nelle date in cui l’Unione potrebbe (è d’obbligo il condizionale) anche giocarsi la serie B. Ora ci sono anche le prove ovvero le locandine in città e su internet dei concerti.
Anche se la Lega non ha ancora diramato le date di play-off (l’anno scorso sono finiti però il 18 giugno), tutto ciò sembra una pura follia, una situazione che fa a pugni con il buon senso.
Fino a prova contraria il Rocco è in concessione alla Triestina. E’ insomma come affittare una casa e poi volerci organizzare due party quando chi ci vive aveva già programmato una festa per quelle date.
Un vero azzardo tanto che quando l’assessore Giorgio Rossi aveva annunciato i due concerti s’era pensato a una boutade, a uno scherzo da quattro amici al bar, o una ripicca dopo la querelle sul campo devastato (di cui l’amministrazione municipale peraltro non si è mai assunta la responsabilità, anzi dando la colpa alla Triestina e agli agronomi) ma nessuno immaginava che avrebbe portato a compimento il suo progetto con scarsissimo rispetto nei confronti della Triestina e dei suoi tifosi già costretti a peregrinare a Fontanafredda per le gare interne.
Il presidente Rosenzweig è stato chiaro: «Ci aspettiamo di giocare i play-off al Rocco». Il Comune a questo punto deve solo pregare che la Triestina arrivi prima, ma Mantova e Padova sono due ossi duri, difficile andare a prenderli o che venga sbattuta fuori presto dai play-off. Questo significherebbe gufare contro l’Unione. Non una bella cosa. Secondo l’assessore Rossi nella deprecabile ipotesi di una sovrapposizione sarebbe la Triestina a dover sloggiare. Improvvisamente scopriamo che per il Comune il calcio a Trieste non conta più niente.
Ma per andare dove? Sul piccolo anche se accogliente campo del Fontanafredda? In piazza Unità? O a giocare nell’inadeguato Grezar o ancora peggio a Udine non mettendo così certo l’Alabarda di giocarsi in condizioni ideali le chances per approdare nella serie cadetta.
E una storia che può finire male, molto male con migliaia di tifosi a protestare (civilmente) sotto il Municipio o con il Comune costretto a cancellare le date dei concerti facendo anche in quel caso una figuraccia, pagando penali agli organizzatori che andrebbero ad appesantire il bilancio.
Giorgio Rossi si è infilato in una strada senza più vie d’uscita. Il sindaco Dipiazza questo lo sa, c’è già stata una prima manifestazione di protesta dei tifosi per lo stato pietoso in cui versa il Rocco.
Non si capisce però perché non abbia fermato l’assessore Rossi; come capo della giunta ne aveva piena facoltà, proprio lui che in passato aveva sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti della Triestina. Una grana che non lo farà dormire bene da qui a giugno se non spunta dal cilindro un’altra soluzione Per i concerti andavano trovati altri spazi.
La questione non è però solo calcistico-logistica. Ma anche politica, è così delicata da poter fare scricchiolare la maggioranza. E’ presto detto, Fratelli d’Italia e Lega sono infastiditi da questa assurda situazione, oltre che essere più filo-Unione, sono più lungimiranti, sanno che se tocchi la Triestina c’è solo da rimetterci voti; magari alle prossime amministrative qualcuno presenterà un conto da saldare. Sono riusciti a togliere la delega allo sport a Rossi, ma gli è bastata quella alla cultura per fare andare avanti con il suo progetto “scaccia Unione”.
E’ andato avanti dritto nonostante i malumori della piazza e degli alleati scoprendo una vocazione giovanilista e musicale che lo potrebbe portare dritto a Sanremo. Preoccupazioni e timori condivi, senza clamori, anche dalla Regione che sulla nuova Unione ci ha messo la faccia e soldi per la sponsorizzazione spendendosi (nella persona del governatore Massimiliano Fedriga) anche per negoziare tra la proprietà americana della Triestina e Dipiazza.
Non si può andare avanti fino a primavera sperando che calcio e musica non s’incrocino, a quel punto potrebbe essere troppo tardi per scongiurare uno scontro frontale dagli effetti devastanti, soprattutto per l’Unione che ormai vive con questa spada di Damocle sulla testa. A inizio anno questa storia dovrebbe essere chiarita, è auspicabile, anche in Consiglio comunale: calcio o concerti?
L’opposizione batta un colpo. Se la Triestina dovesse rinunciare al Rocco per lasciare il passo a Ultimo e Max Pezzali, questo caso si guadagnerà la ribalta nazionale e Triestina e la sua Amministrazione non ne usciranno bene. Altrimenti non resta che bandire una bella tavolata calcistica in piazza Unità. Basta allestire «un grande prato verde come cantava un giovane Gianni Morandi.—
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