«TriestEspresso Expo? Sarà un accampamento»
La notizia buona è che TriestEspresso Expo si fa, sarà in Porto Vecchio dal 23 al 25 ottobre, costituirà una delle rassegne del caffè più importanti al mondo e presenterà tutti gli stand occupati da operatori di prestigio come già appare anche dalla mappa riportata sul sito web della manifestazione. Quella cattiva è che più che una fiera, «sarà un accampamento» secondo le stesse parole di Furio Suggi Liverani, presidente di Trieste coffee cluster: «Gruppi elettrogeni, bagni chimici, strutture amovibili». Ancora una volta dunque nessuna spallata alla città morta di Porto Vecchio, ma un semplice “buffetto”.
La manifestazione occuperà, come previsto, i Magazzini 27 e 28, si prolungherà sotto una tensostruttura allestita per l’occasione e utilizzerà per i dibattiti, l’ufficio stampa e i servizi di ristoro l’ex Centrale idrodinamica.
La pulizia e l’adeguamento tramite una serie di lavori dei due vecchi hangar sono stati possibili con una spesa di soli 371mila euro, «ma l’allestimento viene realizzato - sottolinea la Camera di commercio - secondo quanto normalmente avviene per tutte le fiere ed esposizioni. Gli adeguamenti non sono ancora terminati - si fa anche notare - ma procedono in linea con il cronoprogramma previsto».
«Per questa edizione potremmo anche dirci soddisfatti - rileva Massimiliano Fabian, presidente di Assocaffè Trieste - ma alla condizione che vengano resi dignitosi l’accesso e la strada interna al porto fino al sito espositivo. L’ingresso infatti potrà avvenire soltanto da largo Santos e quindi oltre al problema di materiali e vegetazione da sistemare, vi è soprattutto quello che riguarda la presenza di rifugiati e senzatetto che si sono sistemati nella zona del silos». Anche questa manifestazione però, che pure è la più importante rassegna espositiva periodica dell’asfittico panorama triestino, è costretta a navigare a vista, priva di una sede fissa. «Stazione marittima e Molo Quarto hanno spazi inadeguati, l’unica soluzione è quella del Porto Vecchio - l’opinione di Fabian - ma bisogna crearvi una sede fieristica permanente. Non si può pretendere di attirare altre manifestazioni di livello e far quadrare un piano industriale senza avere una sede. Poi se la Regione vuole gestire in prima persona tutti i comprensori fieristici regionali mettendoli in rete, a noi va benissimo». «Può sembrare una battuta - aggiunge Suggi Liverani - ma in Porto Vecchio non si può attaccare alla corrente nemmeno una macchinetta per il caffè. Mancano le fognature, i bagni, l’energia elettrica, bisogna portare i gruppi elettrogeni. Il mese prossimo non saremo certo in condizioni ottimali, a Trieste manca un grande contenitore polifunzionale, il che rivela una grave carenza di programmazione e lungimiranza da parte della classe politica».
«La concessione dei due magazzini - precisa la Camera di commercio - è stata chiesta solo per le fasi di preparazione e di svolgimento della fiera TriestEspresso Expo. L’argomento di un’eventuale trasformazione dell’area in sede fieristica permanente verrà poi valutato anche sentendo gli altri enti territoriali».
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