TRIESTENeonato muore al "Burlo". Il direttore sanitario:"Assistenza ineccepibile"
Un bimbo appena nato è morto all’improvviso nella sua culla mentre era ancora ricoverato al Burlo Garofolo. I medici l’hanno definita come un caso di "morte bianca". Ad accorgersi che il piccolo corpo era senza più vita è stata proprio la mamma, che aveva il suo neonato accanto, nel reparto di Neonatologia. Il direttore sanitario Faraguna: "Abbiamo indagato, nessuna negligenza di medici e infermieri"
Ospedale Burlo
TRIESTE.
Un bimbo appena nato, e in perfetta salute, è morto all’improvviso nella sua culla mentre era ancora ricoverato al Burlo Garofolo. I medici l’hanno definita come un caso di «morte bianca», quell’evento inspiegabile, imprevedibile, incomprensibile che si porta via un neonato ogni milione di nati, un bambino che avrebbe avuto tutte le possibilità di crescere bene e che all’improvviso, senza alcuna precedente avvisaglia, cessa di respirare. La disperazione più totale ha colpito i genitori, sui quali viene ovviamente mantenuto il riserbo più grande da parte dell’ospedale.
È noto solo che si tratta di una famiglia triestina, ma non si sa se il bambino era il loro primogenito o meno. Ad accorgersi che il piccolo corpo era senza più vita è stata proprio la mamma, che aveva il suo neonato accanto, nel reparto di Neonatologia. Un momento così drammatico che muove a grande compassione, e che inevitabilmente ha turbato anche le altre neomamme presenti nel reparto. La paura di un evento del genere fa sempre tremare il cuore. I medici sono accorsi immediatamente, e un senso di angoscioso dolore si è diffuso per l’intero l’ospedale infantile, che in tutta la sua storia afferma di non ricordare un evento simile.
«Siamo sconvolti - dicono senza voler comunque apparire pubblicamente -, era un maschietto che stava benissimo, era nato nei termini giusti, con parto naturale, non era un prematuro o per qualche ragione in Terapia intensiva. Infatti era normalmente ospitato in Neonatologia, senza alcun bisogno di assistenza particolare. I medici presenti dicevano, sgomenti, che in 30 anni di carriera non avevano mai assistito a un caso del genere». Che è rarissimo. Secondo la letteratura, accade appunto una volta ogni milione di nascite. Al Burlo nascono 1600-1800 bambini ogni anno.
L’ospedale pediatrico è ben fermo nel proteggere ogni indizio che possa scalfire la «privacy» di questa famiglia di Trieste, così duramente colpita. Si sa soltanto che la nascita era avvenuta veramente da poco, tanto che mamma e bambino erano ancora ricoverati al Burlo, che non verrà al momento aperta alcuna indagine perché la diagnosi appare chiara, e che tuttavia è d’obbligo in questi casi l’autopsia, che verrà disposta in questi giorni. Forse l’esame potrà fornire qualche spiegazione su quanto accaduto. Nella serata di ieri è giunta una prima spiegazione da parte del direttore sanitario dell’Irccs Burlo Garofolo, il dottor Dino Faraguna.
«Desidero precisare – ha affermato – che il decesso del neonato potrebbe rientrare nel quadro della sindrome della morte improvvisa. Gli accertamenti diagnostici che potranno chiarirne le cause sono in corso e verranno comunicati direttamente ai genitori». Faraguna ha anche aggiunto che «una immediata indagine interna ha accertato il comportamento ineccepibile di tutti gli infermieri e i medici che hanno assistito il neonato». Nessuna negligenza, dunque, ma un caso di quelli che, poco umanamente, la statistica definisce semplicemente come rarissimi. «E' sempre difficile accettare un evento simile – ha aggiunto ancora il direttore sanitario – ma è stato fatto tutto il possibile per evitarne l'esito, essere accanto alla famiglia e assisterla».
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