TriesteAntiqua senza una sede. E si affaccia l’ipotesi Miramare
TRIESTE TriesteAntiqua, approdata in teoria alla 37° edizione, ha da anni abituato la sua platea al thrilling della precarietà. Ma si fa? Non si fa? Dove si farà? E i soldi? Anche questo 2019 non si sottrae alla tradizione del brivido: riusciranno i nostri organizzatori a regalarci un altro salone di prelibatezze antiquarie tra novembre e dicembre?
Ma procediamo per gradi, perché c’è una novità: il pivot della manifestazione non è più PromoTrieste, a marzo passata a miglior vita, ma la Camera di commercio, che ha comprato il brand dal liquidatore. E l’ente camerale, a sua volta, ha dato mandato alla sua società in house, Aries scarl diretta da Patrizia Andolfatto, di realizzare l’iniziativa.
Poi c’è una costante: al momento non si sa dove TriesteAntiqua celebrerà il 37° genetliaco. Negli ultimi anni la kermesse antiquaria sembrava essersi affezionata all’ex Pescheria, ma, in seguito all’addio a PromoTrieste, nessuno si era premurato di prenotare il vasto recipiente con vista mare. Fatto sta che, non avendo ricevuto formale richiesta, il Comune aveva concesso il Salone degli Incanti ad altra iniziativa.
Fuori uno. Spostarsi alla Stazione marittima, in passato frequente ospite dell’appuntamento novembrino con l’antiquariato? Neanche parlarne, perché la Marittima è occupata con le crociere e non ha spazio da prestare a mobili, quadri, gioielli. Fuori due. Azzardare il Magazzino 26, prima che l’architetto sivigliano Consuegra ne reinventi gli interni? «Ma se non c’è neppure il montacarichi per trasferire i mobili...», obietta il presidente dell’Associazione antiquari Fvg Roberto Borghesi. Fuori tre.
E mo’? E mo’ Miramare. Le scuderie, a destra del vialetto dove si parcheggia, potrebbero rappresentare l’extrema ratio. Ospitano mostre con un utilizzo piuttosto rapsodico. Non sarebbe la prima volta che TriesteAntiqua vi trova riparo. Aries ne ha chiesto la disponibilità tra fine novembre e inizio dicembre, aspettando regolare riscontro. Possibilmente a breve, perché – ricorda Borghesi – ci sono una quarantina di operatori che vorrebbero sapere se TriesteAntiqua si fa o slitta. Un problema nel problema. Se Miramare desse forfait, sarebbe veramente arduo reperire siti acconci. Quindi la manifestazione si troverebbe di fronte a un bivio: scivolare verso la primavera 2020 o saltare all’autunno 2020. A Borghesi la prospettiva primaverile non garba ma non gli garba neanche rinviare di un anno l’appuntamento. Si vedrà.
Va infine ricordato che TriesteAntiqua si svolgeva abitualmente nella settimana di Ognissanti, Morti, San Giusto. Ma lo scorso anno, a causa della visita triestina del presidente Mattarella e la “requisizione” dell’ex Pescheria nel quadro della giornata quirinalesca, la manifestazione dovette essere spostata di circa un mese. L’affluenza non ne soffrì, giunsero circa 6 mila visitatori, tant’è che l’idea per quest’anno era di ribadire il periodo novembre-dicembre. Ma a due mesi di distanza TriesteAntiqua resta senza fissa dimora. Borghesi scuote il capo: «Quando inauguriamo le autorità ci fanno i complimenti. Già, quando è tutto pronto, ma prima... » . —
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