Trieste, Wärtsilä ferma l’esternalizzazione di 120 dipendenti
La decisione dopo la rinuncia alla cessione del ramo Technical Information.
Wärtsilä rinuncia alla cessione del ramo Technical Information e ferma l’esternalizzazione di 120 dipendenti, di cui 23 operanti a Trieste, al gruppo indiano Larson & Toubro.
La decisione comunicata giovedì dai vertici di Wärtsilä Italia alle organizzazioni sindacali ha un effetto calmante, dopo che l’ipotesi di altre 23 uscite aveva sollevato le critiche delle istituzioni e i timori sulla volontà della multinazionale finlandese di rispettare gli impegni sullo sviluppo delle attività rimaste a Bagnoli della Rosandra.
Gli accordi sottoscritti al ministero delle Imprese nel luglio 2024 obbligano Wärtsilä a non toccare i livelli occupazionali fino al 2027, ma l’operazione imbastita nei mesi scorsi prevedeva l’esternalizzazione del reparto Technical Information, con i suoi 120 dipendenti distribuiti tra Italia, Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia. Il settore si occupa di fornire le informazioni tecniche ai clienti, attraverso la preparazione di manuali, illustrazioni, base dati, cataloghi e assistenza all’attività di vendita di ricambi.
Il passaggio a L&T Technology Services i 120 dipendenti sembrava a un passo, con i legali delle due aziende al lavoro da tempo sulla definizione del trasferimento del ramo. Ciò avrebbe comportato per Trieste l’uscita di altre 23 unità di personale sulle 620 rimaste dopo lo spostamento di 261 lavoratori alla società Innoway del gruppo Msc.
Cosa abbia innescato la marcia indietro non è dato a sapere, ma l’amministratore delegato Gianluca Bertossi e il direttore risorse umane Luca Ortolani hanno spiegato ai sindacati che la decisione è stata abortita dopo aver soppesato i pro e i contro. I team del comparto Technical Information saranno mantenuti all’interno e riorganizzati. L’azienda ha evidenziato la volontà di portare avanti il piano industriale Re-start per la conversione di motori a nuovi carburanti. Nel corso dell’incontro è emerso inoltre che Wärtsilä Italia sta lavorando per attrarre nuove fonti di finanziamento e incrementare così le progettualità nel sito di Trieste.
Le reazioni
L’annuncio stempera le tensioni che erano tornate a crescere negli ultimi mesi, dopo che l’arrivo di un nuovo management aveva favorito la chiusura della crisi apertasi il 14 luglio 2022 e l’avvio di relazioni più distese.
L’assessore Rosolen sottolinea che «tutti hanno lavorato per questo risultato, che crea un contesto positivo di impegni reciproci in cui speriamo possa continuare a svilupparsi il progetto di Wärtsilä a Trieste».
Per Massimiliano Ciarrocchi, direttore generale di Confindustria Alto Adriatico, «il ripensamento è frutto dell’intenso lavoro di dialogo con l’azienda: siamo soddisfatti della decisione, dopo aver ribadito che gli accordi assunti tra le parti devono essere rispettati in ogni punto».
«L’azienda – dice la Fim Cisl con Massimiliano Nobis e Alessandro Gavagnin – si è resa conto che la scelta strategica assunta sarebbe stata negativa ed è tornata indietro. Ci auguriamo che da qui al 2027 non ci siano ulteriori sorprese da parte della multinazionale».
Guglielmo Gambardella e Antonio Rodà sottolineano che «Wärtsilä Italia ha avuto un ruolo determinante nel far prevalere questo orientamento. È prevalso il buon senso su un’operazione che avrebbe indebolito gli asset dell’azienda e violato l’Accordo di programma. Ora va ripreso il confronto sul piano industriale».
Le dimissioni di Luca Ortolani
Nell’ambito delle relazioni sindacali si registra intanto una novità di rilievo. Il direttore risorse umane Luca Ortolani, entrato a maggio in azienda in sostituzione di Federica Tessitori, ha deciso di rassegnare le dimissioni. Dopo aver contribuito alla risoluzione della crisi Wärtsilä, traslocherà da febbraio a pochi metri, assumendo le medesime funzioni e la gestione del processo di trasformazione organizzativa per Innoway, società di Msc che ha acquisito la parte produttiva dello stabilimento Wärtsilä per realizzarvi carri ferroviari. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo