Trieste, violenta una bimba di 4 anni e filma gli abusi
TRIESTE Quando gli investigatori hanno passato al setaccio computer e cellulari, e si sono imbattuti in quei file video da aprire, non potevano pensare cosa avrebbero visto di lì a poco. Scene abominevoli di abusi sessuali su una bambina di quattro anni appena. L’uomo la violentava e filmava tutto. Poi custodiva i file nel pc. Il conto della giustizia è arrivato in questi giorni: quell’uomo, un quarantenne triestino, è stato condannato in primo grado a tre anni e otto mesi di reclusione disposti dal giudice Giorgio Nicoli in rito abbreviato.
Il pubblico ministero Pietro Montrone, il magistrato della Procura di Trieste che ha indagato sulla vicenda, aveva chiesto invece sette anni e nove mesi di carcere. Nel processo (oltre alla riduzione della pena per effetto della scelta del rito abbreviato) sono state concesse le attenuanti generiche. Un caso di pedofilia che si è consumato in un ambiente familiare. Ed è il motivo per cui il giornale non pubblica il nome del condannato: altrimenti sarebbe riconoscibile anche la minore abusata, la cui identità va assolutamente protetta.
In famiglia, dunque. Già perché la bambina che il quarantenne violentava era la figlia della sua fidanzata. La donna lasciava in custodia la bimba al compagno e lui, quando si trovava da solo in casa con la piccola, ne approfittava girando i filmati.
I fatti - che risalgono ad alcuni anni fa - sono avvenuti in un paese della provincia di Udine, dove a quei tempi la coppia conviveva.
Da quanto risulta i file sono stati scoperti dalla Polizia postale quasi per caso. Il quarantenne, infatti, era indagato per un altro procedimento penale per cui ora è sotto processo: era accusato di aver diffuso su siti e “forum” pornografici le foto di un’ex fidanzata, con tanto di volto e nome. Analizzando i computer del quarantenne sono spuntati anche i filmati pedopornografici.
Nelle immagini si vedono le scene degli abusi: la bimba costretta a toccare l’uomo e a compiere altri atti qui irripetibili.
La piccola, terrorizzata, cercava di divincolarsi. «No, non voglio... non voglio», implorava. Ma, stando a quanto emerso nelle indagini, la bimba aveva paura di essere picchiata. In effetti, un altro filone dell’inchiesta riferisce dei pestaggi a cui la minore sarebbe stata sottoposta, oltre agli abusi sessuali. L’uomo le avrebbe più volte sferrato schiaffi al volto e colpi alla bocca torcendole la lingua fino a farla piangere. E le avrebbe pure ordinato di denudarsi e “sfilare” nuda.
Per questi presunti maltrattamenti il quarantenne triestino è stato assolto, evidentemente per insufficienza di prove. Ma non per la violenza sessuale.
D’altronde in questo caso le prove c’erano, eccome. E schiaccianti. Gli inquirenti avevano in mano quattro video in tutto, della durata rispettivamente di 41, 42, 34 e cinque secondi: immagini in cui la bambina appare nuda davanti all’obiettivo. O mentre è costretta a compiere gli atti sessuali, seduta sul letto della stanza.—
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