Trieste, vinta la battaglia dei parcheggi stretti

A breve gli stalli di piazza Oberdan e via Giustiniano saranno allargati e messi a norma da Saba su disposizione del Comune
La distanza minima tra due auto parcheggiate in via Giustiniano
La distanza minima tra due auto parcheggiate in via Giustiniano

TRIESTE I posti auto di piazza Oberdan e via Giustiniano dicono addio al loro claustrofobico tratto distintivo. A breve infatti, sebbene al momento i tempi non siano stati fissati, la concessionaria Saba Italia provvederà, su disposizione del Comune, con cui ha compiuto recentemente un sopralluogo, a ridipingere le strisce blu per adeguare la larghezza degli stalli alle misure previste dal Codice della strada, dato che parecchi di questi risultano per l’appunto troppo stretti, di diversi centimetri, rispetto allo standard minimo di due metri e 30.

È, se vogliamo, l’epilogo - vittorioso - della battaglia di principio e di regole che l’avvocato Fulvio Vida aveva intrapreso a primavera segnalando all’amministrazione cittadina come quei posti fossero nella sostanza fuorilegge. Una battaglia che in estate, poi, si era arricchita di una nuova singolare puntata, quella che aveva visto proprio Saba Italia impegnata nella riverniciatura delle strisce blu.

Mica allargate, però, bensì ricalcate grosso modo sulle tracce sbiadite. Il che aveva risvegliato a quel punto lo zelo dello stesso avvocato Vida, che dalle misurazioni “domace” è passato in autunno ad autentiche consulenze a proprie spese, fatte e certificate da un perito e infine spedite in Comune, con tanto di intimazione di «far cessare tale illecito».

L’avvocato smaschera i posti auto troppo stretti
Gli stalli a pagamento in via Giustiniano finiti nel mirino dell'avvocato Fulvio Vida perché troppo stretti (foto Lasorte)

Il risultato finale è che adesso il libero professionista ha ricevuto dal Municipio una missiva in cui viene informato che il “vulnus” sta per essere finalmente sanato. La data di tale comunicazione - che reca la firma dell’architetto Ave Furlan, direttore del Servizio Edilizia, Mobilità e Traffico di Palazzo Cheba - è quella dello scorso mercoledì, il 2 dicembre. Nel preambolo «ci si scusa per il ritardo del riscontro dovuto essenzialmente a difficoltà oggettive connesse alla recente riorganizzazione interna del personale di Saba Italia Spa ed al conseguente cambio dell’interlocutore di riferimento per l’amministrazione comunale per quanto riguarda i parcheggi in città».

La precisazione, tra queste prime righe, è doppia. Le scuse espresse per il ritardo, anzitutto, hanno un valore pure formale, oltre che sostanziale. Era datata 27 ottobre, in effetti, la raccomandata con cui l’avvocato Vida, «preso atto che un’identica comunicazione già anticipatavi a mezzo e-mail non ha avuto riscontro», intimava appunto il Comune di «far cessare tale illecito, ovvero riscontrare la presente enunciando i motivi che ostano a tale provvedimento, entro 30 giorni correnti dalla ricezione della presente». Non è irrilevante, quindi, che nella risposta del 2 dicembre l’architetto Furlan puntualizzi all’avvocato Vida che la sua nota del 27 ottobre sia «pervenuta allo scrivente servizio in data 4 novembre». Ventinove giorni.

Il secondo aspetto ha meno valore burocratico e certamente più informativo: Saba Italia ha cambiato “capo” a Trieste. Come è stato confermato ieri dal quartier generale del Park Maggiore della concessionaria dei parcheggi cittadini, al posto dello storico referente territoriale Giulio Torres ultimamente si è insediato il referente di Saba Italia a Verona Claudio Borghetto, che diventa così responsabile multizona anche per Trieste.

Torres ad agosto aveva sostenuto che per variare le dimensioni degli stalli rispetto alla convenzione legata all’impianto interrato di Foro Ulpiano del ’98, tre anni prima della versione attuale del Codice della strada, quando i Suv mica erano così inflazionati, ci sarebbe voluta una disposizione ufficiale del Comune pena il rischio di un «danno erariale». Ecco che la disposizione è arrivata.

Ed è con il successore di Torres che - come comunica sempre l’architetto Furlan all’avvocato Vida - «lo scrivente ufficio si è attivato al fine di risolvere le criticità da lei evidenziate»: «in tal senso è stato recentemente effettuato da parte dei tecnici competenti un sopralluogo congiunto con il referente di Saba Italia Spa (Borghetto appunto, ndr) finalizzato a definire la nuova sistemazione degli stalli di parcheggio in modo tale da ricondurre gli stessi alle dimensioni previste dalla normativa vigente». «Si informa altresì - chiude la lettera del dirigente che fa capo all’assessore Elena Marchigiani - che si provvederà a far eseguire alla suddetta società (Saba, ndr) i lavori necessari all’adeguamento degli stalli».

I posti auto, insomma, saranno allargati. Ma non si sa ancora quando né quanti se ne perderanno rispetto ai 111 attuali. «Al momento non siamo in grado di rispondere - così ieri al telefono lo stesso Borghetto - ma ciò che possiamo già dire è che i tempi non saranno lunghissimi e che da parte nostra c’è la massima disponibilità a collaborare con il Comune, che con noi sta affrontando questa problematica».

L’avvocato Vida, intanto, si gode la sua vittoria. Riconoscendo che, nonostante tutto, «la macchina comunale sembra comunque funzionante. Cosa che in altre parti del nostro belpaese non succede affatto».

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