Trieste, villa Ermione va all’asta. Era la sede della Cividin

Il prezzo base per stabile, parco e arredi ammonta a un milione e 250mila euro Le offerte vanno presentate allo studio Bran di via San Nicolò entro il 14 marzo
Silvano Trieste 14/04/2010 Villa Ermione
Silvano Trieste 14/04/2010 Villa Ermione

TRIESTE Nella mitologia greca Ermione ebbe vita movimentata, intrecciata con le vicende della guerra di Troia: innanzitutto era figlia di Menelao e di Elena, poi andò in sposa a Neottolemo, figlio di Achille. Marito sfortunato Neottolemo, perchè venne ucciso da Oreste. E proprio Oreste prese il posto del coniuge assassinato nel talamo di Ermione. A questa donna bellissima si interessarono Euripide e Ovidio, inoltre il suo nome ricorre nella poesia dannunziana.



Invece, a Trieste, di Ermione si occupano l’avvocato Enrico Bran e il commercialista Giovanni Turazza, nel senso che il mito ha dato il nome alla villa che fu quartier generale dell’azienda edile Cividin in via di Romagna 16: in questo caso il mito esce dalla letteratura e va all’asta. I curatori dei due dossier fallimentari, Bran & Turazza, attendono le offerte entro il mezzogiorno di mercoledì 14 marzo. A seguire, alle 17 pomeridiane, l’apertura delle buste, che dovranno essere recapitate presso lo studio del legale in via San Nicolò 21.

L’avviso di vendita, apparso domenica scorsa nell’apposito supplemento del “Piccolo”, si articola su tre voci: la porzione della villa, il parco, i cosiddetti “arredi ornamentali”, ovvero quadri, specchi, mobili, tappeti, lampadari. La stima complessiva della parte immobiliare - villa e parco - ammonta a un milione 560 mila euro. Cui si aggiungono 107.050 mila euro di arredi. Totale un milione 667 mila euro.

Un conto è la stima, un conto è il prezzo-base della gara, che Bran & Turazza fissano - tutto compreso - a un milione 250.287,50 euro, ovvero il 25% in meno rispetto ai valori stimati. Si può rilanciare a colpi di 5 mila euro. Ma si può anche ribassare l’offerta, senza però superare la soglia del 25% del prezzo-base indicato. Il vincitore dovrà saldare il conto entro 90 giorni dall’aggiudicazione.

Vedremo nei 45 giorni, da qui a metà marzo, quali saranno le risposte del mercato. La porzione di Villa Ermione in vendita - dettaglia l’avviso - è costituita dalla cantina e dalla centrale termica nell’interrato, mentre il pianoterra si svolge attraverso un ingresso, sei stanze, due disimpegni, due bagni e un porticato; al primo piano troviamo quattro stanze, un bagno, due poggioli. Nel parco c’è un’area adibita a parcheggio in grado di accogliere 16 vetture.

Il compendio - come leggiamo in una scheda elaborata dal Comune - è situato in una zona di pregio della città, all’inizio di via di Romagna, che in questa parte è sostenuta da un muraglione progettato negli anni Trenta del XIX secolo da Valentino Valle. Muraglione “forato” da quattro gallerie utilizzate come rifugi antiaerei e per utilizzo militare.

Villa Ermione detiene un rispettabile pedigree: nei primi decenni dell’Ottocento venne originariamente disegnata da Pietro Nobile per la famiglia Fontana, fu poi completamente rifatta nel 1893 da Ruggero Berlam che ebbe gli Economo quali committenti, nel 1907 si ebbe la ristrutturazione curata da Giorgio Widmer. Infine l’intervento della Cividin, che, per impulso di Mario, ne fece la sede direzionale.

La strada, che ha portato all’appuntamento del 14 marzo nello studio Bran, è stata imboccata nell’ottobre 2015, quando il Tribunale di Trieste aveva dichiarato il fallimento di un marchio importante nella vicenda edilizia contemporanea della città. In precedenza - era il maggio dello stesso 2015 - la Cividin aveva chiesto l’ammissione al concordato “in bianco”: il giudice Riccardo Merluzzi aveva dato tempo prima fino al 30 giugno, poi fino al 29 settembre per la presentazione di un piano ai creditori.

Commissario era stato nominato l’avvocato Fabrizio Devescovi. Ma quel piano non potè essere preparato, perché non possibile il ripianamento del debito. Così la mattina del 19 ottobre 2015 si giunse all’epilogo della Cividin: venne indicato, quale curatore fallimentare, l’avvocato Enrico Bran.
 

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