Trieste, via libera dell’aula all’esenzione Irpef

La misura passa in Consiglio: con la maggioranza vota parte dell’opposizione, M5S incluso. Ok anche alla riduzione Tasi
Il sindaco Roberto Cosolini con Marco Toncelli e Roberto Treu
Il sindaco Roberto Cosolini con Marco Toncelli e Roberto Treu

TRIESTE Mondo di tasse portami via, cantavano ormai vent’anni fa gli Afterhours. Ieri sera l’onda fiscale ha fatto ballare anche il consiglio comunale, trovatosi a votare sull’esenzione dall’Irpef comunale fino a 12mila 500 euro e sulla riduzione della Tasi. Ambo le misure sono state approvate dopo un dibattito civile ma molto acceso. L’opposizione ha rinfacciato a più riprese alla giunta che il taglio «non è strutturale» ma «nasce dal riutilizzo di un maggiore gettito dell’anno precedente». La maggioranza ha risposto rivendicando «l’effetto positivo sulle tasche dei cittadini» e citando l’aumento dell’Irpef ai tempi del sindaco Roberto  Dipiazza.

Alla fine il voto è stato un riflesso degli equilibri odierni nell’aula. Il taglio Irpef ha incassato l’approvazione dell’ala sinistra della maggioranza che però non ha risparmiato critiche al governo nazionale (che secondo Marino Sossi di Sel trasforma i Comuni nello «sceriffo di Nottingham») o all’operato precedente («potevamo farlo anche l’anno scorso» ha detto Marino Andolina del Prc). Al contempo l’opposizione ha espresso posizioni differenti al momento del voto, quando gruppi come il Pdl, Fi, Michele Lobianco (Impegno civico) e Claudio Giacomelli (Misto-FdI) si sono astenuti mentre Trieste popolare, Un’Altra Trieste, Lista civica indipendente hanno votato a favore (pur criticamente). Per gli astenuti del centrodestra era prevalente l’insofferenza «verso l’operazione di propaganda attuata dalla giunta attorno a questa misura», mentre chi ha votato a favore «pur condividendo le critiche» ha alzato il pollice alla «riduzione delle tasse». Anche il M5S ha votato a favore.

Primo via libera alle nuove esenzioni Irpef
Banconote da 50 e 100 euro in una foto d'archivio. ETTORE FERRARI /ANSA / KLD

Sono stati bocciati gli emendamenti (presentati da M5S, Fi e Tp) che chiedevano l’estensione dell’esenzione ai 15mila euro, così come quello che proponeva di alzare l’asticella a 13mila. Ecco alcuni stralci del dibattito, troppo lungo per darne sintesi completa. Il capogruppo del Pd Marco Toncelli ha rivendicato le misure: «Portiamo in aula delibere che aiutano le fasce più povere, se facciamo ciò grazie a maggiori introiti delle partecipate vuol dire che abbiamo lavorato bene». Il capogruppo di Fi Everest Bertoli ha detto: «Questo taglio non viene fatto grazie a risparmi sulla spesa pubblica, ma dopo aver preso atto di aver tassato troppo l’anno scorso. Una riduzione condivisibile ma su cui non fare propaganda. Temiamo poi non sia replicabile nei prossimi anni».

Anche la riduzione della Tasi, dopo un confronto molto più snello, è stata approvata. Ieri il sindaco Roberto Cosolini ha anche ritirato l’ormai celebre delibera sulla transazione Riccesi: nei giorni scorsi la giunta aveva preannunciato il ritiro del testo, dopo aver reso note le sovrapposizioni di concessioni risalenti al 2006. Commenta Stefano Patuanelli del M5S: «Benissimo il ritiro. Malissimo che quella delibera sia stata approvata dalla giunta: noi dicevamo fin dal primo giorno che bisognava verificare i conti».

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