Trieste, via l’alabarda dai cappelli dei vigili

In arrivo le nuove divise. Dall’autunno sui copricapi comparirà l’aquila del Fvg. Operazione da 50mila euro
Un agente della polizia locale
Un agente della polizia locale

TRIESTE L’alabarda argento in campo rosso continuerà a fare bella mostra di sè solo sui copricapi rigidi da cerimonia, i “tubi” bianchi usati dal Gruppo gonfalone in divisa storica e più in generale dal personale assegnato a servizi di rappresentanza istituzionale. Per il resto, la Polizia locale di Trieste, cioè i vigili urbani, avrà sui copricapi, come in tutti gli altri Comuni della regione, il simbolo del Friuli Venezia Giulia: l’aquila.

Il simbolo della città rimarrà appuntato sul petto, sotto forma di scudetto di colore rosso: è l’effetto del nuovo regolamento che disciplina il settore. «Per noi nessun problema - confida una fonte del Corpo -: la norma è del 2009 e dava ampi limiti di tempo ai Comuni per adeguarsi. Ora lo facciamo anche noi».

L’operazione, già decisa e coperta finanziariamente ma che si concretizzerà in autunno, costerà alle casse comunali poco meno di 50mila euro, per l’esattezza 49.800. Si tratta di sostituire i capi di vestiario logori di 31 ufficiali, 135 sottufficiali e 66 agenti. In tempi di spending review, che ha colpito in certi casi drammaticamente il comparto della Difesa, anche le polizie locali infatti si sono adeguate per contenere i costi. Basta, quindi, sostituzioni di vestiario ed equipaggiamenti “a tempo” prefissato ma solo “ad usura”.

Doppiopetto e martingala: cambia il “look” dei vigili
Un agente di polizia impegnato a regolare il traffico

Ecco così che nella “lista della spesa” della Polizia locale triestina compaiono “drop” (le uniformi composte da giacca, camicia con cravatta e pantaloni, di solito usate d’inverno), uniformi “operative” (una sorta di “mimetica” blu) sia estive che invernali ma anche “buffetteria”. Si tratta, in questo ultimo caso, di cinturoni, fondine e altre attrezzature per potere indossare manganello, manette, eventuale radio e altro equipaggiamento. Il riassortimento vedrà coinvolto anche il personale di custodia e vigilanza dell’autoparco che si trova in viale Miramare.

La fornitura e l’adeguamento del vestiario e degli accessori per i componenti del Corpo si svolgono secondo le più recenti norme di legge che intendono privilegiare il migliore raporto costo-efficacia possibile ed è stato deciso dall’amministrazione «per adempiere alle prescrizioni previste» dal regolamento della Regione in materia; «per provvedere alla sostituzione dei capi di vestiario ed equipaggiamenti vetusti; per garantire la massima sicurezza al personale operativo; per rispettare il criterio di uniformità delle dotazioni del personale impiegato nel servizio».

È una tappa del processo di adeguamento (o ammodernamento secondo alcuni) delle divise, presente in tutte le Forze armate e nei Corpi armati e non delle amministrazioni pubbliche. Ad esempio, da tempo i vigili urbani hanno abbandonato la giacca e la cravatta per le pattuglie e i servizi in città. Nel piano di riparto finanziario tra le singole voci di spesa si trovano settemila euro per la fornitura di cinturoni in nylon e cordura, 2.300 euro per calzature, e 5mila per i berretti. Sui quali spiccherà l’unica vera novità in merito alle uniformi dei “tubi” della Polizia locale della città di San Giusto: l’aquila che ha scalzato l’alabarda.

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