Trieste, «Via i camper dalla curva maledetta»
TRIESTE La chiamano “del Piccolo Mondo” ma andando avanti di questo passo rischia di essere ricordata come la curva maledetta. Un mese fa, il 16 febbraio scorso, è stata teatro del terribile schianto che ha spezzato la vita del motociclista Jack Benvenuti, 16 anni appena, morto in ospedale dopo 12 giorni di agonia.
L’altro ieri, a un mese esatto da quel tragico episodio e nonostante le segnalazioni di pericolosità piovute in questo periodo in Terza Circoscrizione e agli uffici dei vigili, la curva “maledetta” si ritrova a fare da scenario all’ennesimo incidente. Questa volta, almeno, le conseguenze per i feriti non sono gravi. Ma ci sono analogie sufficienti per indurre Comune, polizia locale ad ascoltare le richieste ed a escogitare una strategia per evitare altri schianti in quel punto.
Come nell’incidente in cui ha perso la vita Jack, anche in quest’ultimo caso lo scontro è avvenuto di sera, ha visto coinvolto un mezzo a due ruote (una Vespa) e alla guida vi era un teenager, B.A., 19 anni. Non era da solo. Accompagnava una ragazza di 20 anni, G.N., quando, in prossimità della curva con la carreggiata parzialmente invasa da camper e furgoncini posteggiati sul lato destro per chi va verso Barcola e la visuale ostruita dagli stessi mezzi, si è trovato di fronte a un’auto che sopraggiungeva in senso opposto sfiorando la mezzerìa.
Nel trovarsi la Vespa di fronte l’auto ha inchiodato, la vettura che la seguiva l’ha a sua volta tamponata e i ragazzi sono caduti a terra, rimanendo feriti. I rilievi sono stati affidati ai carabinieri di Aurisina, che spiegano come «la conformazione di quella curva, solo apparentemente facile, induce soprattutto i motociclisti ad affrontarla in allegria».
Le reazioni sono immediate. Il padre di Jack, Fredrik Benvenuti, spinge sulla necessità di proporre corsi di guida più adeguati per i giovani motociclisti. L’assessore comunale competente, Luisa Polli, sfodera la finora inascoltata istanza presentata settimane fa in Terza Circoscrizione da alcuni dei barcolani firmatari di una petizione sottoscritta da 332 persone (in testa Antonella Rinaldi): era stato chiesto di eliminare da quella curva gli ostacoli che impediscono una visuale completa a chi la percorre. I carabinieri confermano (come si nota dalle foto) che l’altra sera vi erano dei furgoni parcheggiati. «Il mancato rispetto delle norme resta la causa principale, ma i veicoli grandi in sosta possono essere concausa».
L’assessore Polli ora spiega di aver pronta un’ordinanza per disegnare lungo quella curva una serie di stalli per moto. «Il Codice della strada equipara i camper alle auto lasciando ai primi la possibilità di parcheggiare nei posti delle seconde. Non si tiene però conto del fatto che i camper, essendo di dimensioni più grandi, impediscono la visuale. Istituendo in quel tratto parcheggi per sole moto non si porrà più il problema». L’augurio è che il provvedimento divenga esecutivo prima che si verifichino altri gravi incidenti.
Venti posti camper saranno recuperati, le fa eco l’assessore ai Lavori pubblici, Elisa Lodi, nel nuovo parcheggio da realizzare sul terrapieno di Barcola, vicino alle società veliche. Un’opera da 530 mila euro e 450 posti auto che l’amministrazione spera di realizzare d’estate e di completare entro la Barcolana.
Nel frattempo c’è chi, come il consigliere circoscrizionale Daniele Vatta, chiede con una mozione il biglietto del bus gratuito per gli utenti del nuovo parcheggio: uno sprone per ridurre il traffico in viale Miramare.
I dati forniti dai vigili urbani confermano la pericolosità dell’arteria. Sono 78 gli incidenti avvenuti nel 2016, 81 nel 2017, già 8 nel 2018. «Bisogna tenere alta la soglia d’attenzione - così il comandante Sergio Abbate -. Noi continuiamo con i controlli, ma ben venga ogni azione sinergica con il Comune per fare in modo che questa strada smetta di essere così pericolosa».
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