Trieste, via alle pulizie radicali delle strade. In arrivo divieti di sosta di otto ore
“Progetto pulizie radicali”: è forse l’iniziativa più innovativa e di maggiore impatto tra le proposte “fresche” contenute nel Piano economico-finanziario (Pef) relativo alla gestione dei rifiuti urbani. La delibera è stata discussa in due riunioni di commissione e oggi approda in Consiglio. Il documento è stato illustrato dall’assessore Luisa Polli, coadiuvata dal direttore dell’area ambiente AcegasApsAmga Paolo Dalmaso.
La “pulizia radicale” delle strade è una novità assoluta per Trieste. Partirà tra poco più di un mese a titolo sperimentale - stavolta a costo zero - per saggiare la produttività del servizio e le reazioni dei cittadini. Modalità e orari, suggeriti dal Pef a pagina 26, programmano interventi diurni/notturni, a seconda delle vie sgombere da veicoli mediante ordinanza comunale di divieto di sosta per una durata di otto ore. Se del caso si ricorrerà - specifica il Pef - alla chiusura al transito.
La “toeletta” viaria si protrarrà per sei ore, articoata su più tratti di via non contigui per limitare il disagio del parcheggio: per esempio, se AcegasApsAmga decide di pulire via Rossetti, eviterà di farlo in via Piccardi o in via Canova, ma si sposterà in altre zone.
I divieti di sosta saranno di due tipi: dalle 20 alle 4 per le operazioni notturne, dalle 8 alle 16 per quelle diurne. La sperimentazione - racconta ancora il Pef - prevede 12 interventi che saranno effettuati con spazzamento meccanizzato, con la pulizia delle caditoie, con la posa di opportuna segnaletica, con eventuale diserbo&lavaggio.
Le zone saranno decise più avanti ma Polli anticipa che «Servola, in ragione delle note criticità, sarà oggetto di particolare attenzione in questa fase sperimentale». «Se vogliamo strade pulite con cura - insiste Dalmaso - questa è l’unica soluzione possibile, pur con qualche disagio. Ma parliamo di un metodo ormai adottato da moltissime città italiane».
Nel capitolo delle novità, invero piuttosto stringato, leggiamo altri quattro spunti degni di interesse.
Il primo riguarda la cosiddetta “raccolta verde”, che sarà raddoppiata con altri 100 cassoni da 3200 litri: Polli ci conta perchè vuole superare il 40% di “differenziata”. Un secondo esperimento attiene l’olio alimentare esausto: verranno sistemati alcuni contenitori - più o meno una decina - capaci di raccogliere 200-300 bottiglie da un litro, e saranno aggiunti alle isole ecologiche complete.
La terza puntata verte sul “diserbo chimico”. Verrà definito un protocollo condiviso con gli enti competenti, in particolare con l’Azienda sanitaria, per un trattamento sistemico che consentirebbe - sostiene il Pef - l’eliminazione definitiva del vegetale infestante. Polli cerca di intercettare le immancabili obiezioni: «Nessun pericolo per i cani e per altri animali di affezione».
La quarta proposta affronta l’immancabile tema di Porto Vecchio. Il passaggio della grande area ex portuale al Comune determina anche un passaggio gestionale in materia di rifiuti: al momento Comune e AcegasApsAmga sono rimasti d’accordo nel confermare la presenza una decina di contenitori, numero che potrà essere implementato quando decollerà il polo museale.
Come abbiamo anticipato, il Piano, che deve essere licenziato prima del bilancio (oggi pomeriggio tra l’altro il sindaco Dipiazza e l’assessore regionale alle Autonomie Panontin si vedranno per accordarsi su proroga e contenuti finanziari dell’esercizio 2017), è stato esaminato in due round dalla Seconda e Sesta commissione consiliare.
Ieri mattina, il 27 marzo, il dipiazzista Roberto Cason e il forzista Everest Bertoli (in sostituzione di Salvatore Porro, indisposto) hanno presieduto i lavori, alla presenza dell’assessore Polli. Nel dibattito sono intervenuti esponenti di tutti i gruppi: hanno parlato Cosolini (Pd), Imbriani e Bertoni (M5s), Lippolis (Ln), Panteca (Lista Dipiazza), Apollonio (Fi). La delibera è stata infine “licenziata” con la riserva del voto in sede consiliare.
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