Trieste, via al piano anti-zanzare Bonifica delle aree verdi e interventi “a chiamata”

Disinfestazioni nei giardini pubblici. Già due operazioni fra cimitero e dintorni. Il caso dell’ex Maddalena dove l’acqua ristagna ma non è possibile entrare
Lasorte Trieste 13/07/18 - Via dell'Istria, Cantiere Maddalena
Lasorte Trieste 13/07/18 - Via dell'Istria, Cantiere Maddalena

TRIESTE Non servono spray, creme, candele o altri accorgimenti, con l’arrivo del caldo la zanzara tigre diventa un tormento per tanti triestini e negli ultimi anni il fenomeno è aumentato. Il Comune corre ai ripari con trattamenti avviati in diverse aree della città, ma l’appello dell’amministrazione è rivolto a tutti, per evitare qualsiasi tipo di ristagno o raccolta di acqua in spazi aperti. Al momento sono l’area del cantiere abbandonato dell’ex Maddalena, il cimitero e le zone circostanti i punti più critici, oltre anche ad alcune strade, come ad esempio viale Romolo Gessi, dove le segnalazioni sono numerose. Il Comune ha dato il via al piano per la disinfestazione con un appalto da 30 mila euro in parte già iniziato, che tiene conto dei parchi pubblici, delle cosiddette “zone tipicamente umide”, in aggiunta a richieste di intervento che arrivano direttamente dai residenti. E la Polizia locale ricorda a tutti anche il regolamento, da osservare per giardini e terrazzi soprattutto, per evitare il proliferare dell’insetto.

«Abbiamo bandito una gara e iniziato già gli interventi di disinfestazione sulla totalità dei luoghi pubblici comunali – spiega l’assessore Michele Lobianco –, in particolare sono già stati fatti due interventi al cimitero, zona particolarmente sensibile, e anche tutto attorno. Così pure in diverse aree umide e in risposta a molte segnalazioni, sempre puntuali, dei cittadini, come per viale Romolo Gessi. Ma possiamo effettuare la pulizia solo – precisa – su spazi pubblici, non privati. In tal senso per il cantiere dell’ex Maddalena, che è appunto di proprietà di un privato, dove le lamentele sono tante, è chiaro che non possiamo entrare e cerchiamo di venire incontro ai problemi di chi abita lì vicino disinfestando il perimetro». I disagi causati dal cantiere continuano ormai da anni. Sui social anche nelle scorse settimane sono apparse foto che immortalano le paludi, tra fango, acqua e materiali che si sono depositati.

Lobianco ribadisce poi i contenuti del regolamento di pulizia urbana, che stabilisce alcuni accorgimenti necessari per prevenire la proliferazione della zanzara tigre, regolamento che qualche giorno fa è stato pubblicato anche su Facebook, nella pagina della Polizia locale. «È vietato abbandonare dal 1° marzo fino al 30 novembre negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensione, nei quali possa raccogliersi l’acqua piovana – si legge – compresi pneumatici, bottiglie, bidoni, lattine, barattoli, vasi, evitando qualsiasi formazione di acqua stagnante. I proprietari o coloro che hanno l’uso effettivo degli spazi aperti pubblici o privati, devono procedere allo svuotamento dell’acqua in essi contenuta, ovvero procedere alla loro chiusura mediante rete zanzariera o coperchio a tenuta; i proprietari devono provvedere alla periodica pulizia e disinfestazione di tombini, chiusini e pozzetti di raccolta di acque meteoriche delle grondaie».

Sui social network le segnalazioni arrivano pure da altre zone della città, anche molto centrali, tra queste quella di via dei Capitelli e alcune piazzette sopra Cavana, dove sono presenti vasi esterni con residui di acqua e un’area incolta. —

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