Trieste, venerdì nuova protesta no pass con astensione dal lavoro e corteo
TRIESTE Uno sciopero in continuità con quelli dello scorso autunno-inverno, affinché in futuro non si debbano più avere divisioni fra chi può continuare a lavorare perché in possesso di un certificato e chi no. È questo il senso dell’astensione dal lavoro di venerdì indetto dal Coordinamento Autoferrotranvieri (Cat) e dall’associazione Llupi (Liberi Lavoratori Uniti Pubblico Impiego).
Uno sciopero aperto a tutti, ci tengono a sottolineare gli organizzatori, ma non ai sindacati tradizionali, «per aver dimostrato scarsa sensibilità alle nostre problematiche». Una protesta, però, che oggi va ben al di là della preoccupazione per una temuta reintroduzione di paletti certificativi per recarsi a lavoro.
«L’istituzione del Green pass è stata la miccia che ha portato alla situazione disgregativa dello scorso inverno – spiega Igor Damiani, portavoce del Coordinamento Autoferrotranvieri Trieste (Cat) – con divisioni all’interno degli ambienti lavorativi. È al contempo una protesta contro il governo, come già avvenuto altre due volte in aprile. Siamo contrari, inoltre, alla cessione delle armi all’Ucraina e contro il sistema radio-televisivo pubblico non pluralista e a pensiero unico in tema virus».
Ridotto il percorso del corteo, rispetto a quello proposto dagli organizzatori. La manifestazione partirà alle 17 da Largo Riborgo, affronterà corso Italia, passerà per piazza Goldoni, scenderà per via Mazzini e sfilerà verso piazza Unità. «È uno sciopero politico – ha aggiunto Elena Carosi portavoce dei Llupi – autoproclamato e che non ha alcun tipo di ingerenza sindacale. Con questa premessa non neghiamo a nessuno la possibilità di unirsi a noi, così come hanno già annunciato il Coordinamento No Green Pass, il Movimento 3V, Alternativa per l’Italia, Ancora Italia e Italexit. Siamo aperti a tutte le forze politiche, ma non ai sindacati tradizionali».
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