Trieste, Unicredit svela i piani. Megasede in via Roma

Il quartier generale cittadino lascia via Cassa di risparmio per palazzo Fontana Trasloco entro febbraio. Riassetto delle altre filiali e investimenti da 4 milioni
Lasorte Trieste 22/08/17 - Via Roma, Ex Banco di Sicilia, Unicredit
Lasorte Trieste 22/08/17 - Via Roma, Ex Banco di Sicilia, Unicredit

Unicredit lascia il suo storico quartier generale di via Cassa di Risparmio per trasferirsi a palazzo Fontana, l’immobile di sua proprietà in via Roma 5, un tempo occupato dal Banco di Sicilia. I lavori, diretti dall’architetto Luca Lugnani, che trasformeranno gli spazi che si affacciano anche su via San Nicolò e via Mazzini nel centro nevralgico triestino di Unicredit, sono già iniziati. E prevedono interventi di manutenzione straordinaria con delle modifiche interne, il rifacimento della facciata e la realizzazione ex novo di tutti gli impianti. La ristrutturazione del palazzo di via Roma rientra nel “Piano Città di Trieste” di Unicredit, il programma di ridefinizione di parte delle sedi occupate dalla banca nella nostra città. E che prevede un forte impegno sul territorio con investimenti per oltre 4 milioni di euro.



Il trasferimento nella nuova sede avverrà entro il prossimo febbraio. Mese in cui, peraltro, terminerà il rapporto di locazione da 990mila euro all’anno tra Unicredit stessa e la Fondazione CRTrieste, proprietaria dell’immobile di via Cassa di Risparmio dove Unicredit occupa 5 dei 6 piani. Le trattative dunque per mantenere la convivenza tra la banca e la Fondazione CRTrieste, azionista di Unicredit con lo 0,3%, sono naufragate. E Unicredit ha preferito optare per un investimento su un immobile di sua proprietà valutando quello dell’ex Banco di Sicilia come il più idoneo. L’edificio in stile neoclassico, che dal prossimo febbraio diventerà punto di riferimento dei correntisti Unicredit, fu costruito tra il 1807 e il 1808 per Giovanni Battista Pitteri ma già in fase di realizzazione fu acquistato da Carlo d’Ottavio Fontana, ricco esponente della vita economica triestina che lo destinò all’albergo “Città di Trieste”. Dal 1948 la proprietà era passata nelle mani del Banco di Sicilia e successivamente in quelle di Unicredit. Il palazzo è costituito da un piano sotterraneo già destinato a caveau e a garage, un piano terra che diventerà la filiale di Unicredit con annessa area self service aperta ogni giorno, 24 ore su 24 con 4 sportelli bancomat evoluti, un piano ammezzato e altri tre piani. «A completare il quadro di nuovi servizi innovativi a disposizione della clientela la presenza di un customer manager, che accoglierà i clienti in agenzia, li supporterà per le loro esigenze di base e gestirà gli appuntamenti con i consulenti», spiega Unicredit.

Nella nuova filiale che fungerà da sede locale di Unicredit verranno realizzati una ventina di salottini dedicati dove i consulenti potranno ricevere a turno i propri clienti. «Il Piano Città di Trieste elaborato dal nostro gruppo non coinvolge solo l’intervento sul palazzo di via Roma – spiega l’ufficio stampa di Unicredit – e prevede la riorganizzazione di tutte le principali filiali e di spazi già di proprietà della Banca ma attualmente non utilizzati con un potenziamento generalizzato dei servizi alla clientela».

Se Unicredit lascia via Cassa di Risparmio, la Fondazione CRTrieste che occupa il terzo piano ospitando anche il consorzio PromoTrieste, per ora non si muove da quegli spazi di sua proprietà. Ma cosa sarà della parte dell’immobile che resterà orfana di Unicredit? «Stiamo valutando diverse opportunità», si limita a dichiarare Paolo Santangelo, segretario generale di Fondazione CRTrieste. Va considerato che mentre un istituto bancario, per questioni di sicurezza, non può convivere in linea di massima con altre realtà, la Fondazione CRTrieste con selezionate società non avrebbe problemi di condivisione di spazi. Una svolta importante potrebbe verosimilmente dipendere anche da come finirà la questione relativa ai cantieri del porto francese di Saint Nazaire. Fincantieri, lo scorso gennaio, con al suo fianco proprio la Fondazione CRTrieste, aveva concluso un accordo per acquistare il 66,6 per cento delle azioni di Stx France, la società che gestisce quei cantieri. Ma il nuovo governo francese ha poi fatto sapere di voler riconsiderare quell’accordo stabilito durante la presidenza Hollande. E il 27 luglio scorso il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, ha annunciato la nazionalizzazione di Stx France auspicando una divisione paritaria delle quote. Le trattative non sono terminate. Se si dovesse trovare un accordo e Fincantieri e la Fondazione CRTrieste riuscissero a portare a casa l’affare, non è da escludere che una parte degli spazi di via Cassa di Risparmio possano venir occupati proprio da Fincantieri che ha il suo quartier generale a due passi.

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