Trieste, una soluzione per il maxidebito Ezit

Il commissario dell’ente in liquidazione Paolo Marchesi prevede di raggiungere una conciliazione con l’Agenzia delle Entrate entro febbraio
Una sede di Equitalia
Una sede di Equitalia

TRIESTE Tempo un mese e mezzo per chiudere l’amaro capitolo fiscale che ha causato la rapida defunzione dell’Ezit. Perchè il commissario dell’ente in liquidazione, Paolo Marchesi, nominato dalla Giunta regionale nella seduta del 13 novembre, conta di venire a capo della complicata partita con l’Agenzia delle Entrate entro l’inizio del febbraio 2016.

La soluzione dell’ultratrentennale questione tributaria, alla quale Marchesi sta lavorando con l’abituale discrezione, sarebbe quella di raggiungere una conciliazione con l’Amministrazione finanziaria riguardo la cartella esattoriale da 8,3 milioni notificata il 2 ottobre 2014, che aveva tagliato le gambe al vecchio Ezit. Il commissario spera, in tale contesto, di negoziare un significativo sconto sulla cartella, tale da consentire alla gestione liquidatoria di impostare un pagamento della cifra opportunamente rateizzato.

Ezit in liquidazione, arriva il commissario
La targa all'ingresso della sede Ezit

Marchesi se ne guarda bene dal dirlo ma, secondo altre fonti, si potrebbe archiviare il dossier con un esborso attorno ai 5 milioni. Poi, a contribuire al pagamento della comunque robusta gabella, interverrebbero anche quegli 1,875 milioni di euro appostati dalla Regione Fvg nell’emendamento-lampo, presentato in sede di discussione sulla Legge di stabilità.

L’azione di Marchesi non si limiterebbe a sistemare il conto aperto con Agenzia delle Entrate (tramite l’agente di riscossione Equitalia) ma punterebbe anche a neutralizzare le possibili insidie nascoste tra le pieghe del periodo 2010-15, cercando di contenere quanto possibile gli oneri per il liquidando Ezit. Che si tratti delle annate “inquisite” 1981-1982-1999-2000-2001-2002 o delle “inquisibili” 2010-15 il problema è sempre lo stesso: l’Agenzia delle Entrate contesta all’ex Ezit di non aver pagato le imposte sulle plusvalenze derivanti dalla vendita degli immobili.

Ezit “appeso” a un debito di 9,2 milioni
Una delle aree del comprensorio Ezit

Quindi - pensa Marchesi - meglio prevenire sorprese. Il punto 5 del deliberato novembrino, presentato dal vicepresidente Sergio Bolzonello e votato all’unanimità dalla Giunta, dispone che Marchesi chiuda le operazioni di liquidazione «entro un anno dalla nomina». Quindi, una volta che il commissario abbia “liberato” i beni Ezit pignorati in seguito al mancato pagamento della cartella, Marchesi provvederà alla cessione di alcuni asset, terreni e capannoni. «Vendita, non svendita», gradisce precisare il professionista di origini bergamasche.

Intanto la gestione commissariale, con l’aiuto del direttore dell’ente Francesco Forte, sta rapidamente procedendo alla verifica della situazione patrimoniale. Dai primi dell’anno il personale ex Ezit dovrebbe transitare ai nuovi referenti indicati dall’emendamento alla Legge di Stabilità, che sono il Comune di Trieste per le competenze urbanistico-autorizzative e la Regione Fvg per il Sito inquinato e il marketing territoriale previsto dalle norme di Rilancimpresa. Infine, assordante il silenzio delle categorie economiche sulla nuova sistemazione dell’ente liquidando, ripartito tra Comuni e Regione: coda di paglia o disinteresse?

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