Trieste, una pista per le bici in Porto vecchio

Progetto allo studio dell’amministrazione comunale che ha avviato i lavori per la ciclabile da via Giulio Cesare alla Cottur
Piccoli e grandi cicloturisti
Piccoli e grandi cicloturisti

TRIESTE Una pista ciclabile che si snodi tra le “meraviglie” di Porto vecchio. Nel giorno in cui illustra tempi e modi di un’altra vittoria del “popolo su due ruote”, quella che unirà via Giulio Cesare alla “Cottur”, Elena Marchigiani rilancia. E lo fa, da assessore comunale alla Mobilità e al Traffico, assicurando che il riscatto cicloturistico di Trieste non si ferma: «Non solo stiamo pensando ad arricchire i collegamenti e le possibilità di trasporto delle bici, ma anche ad un nuovo progetto che possa coinvolgere finalmente un tratto all’interno di Porto vecchio».

Nell’attesa, però, ecco la nuova pista ciclabile cittadina che collegherà via Giulio Cesare, in zona Museo Ferroviario, a via Orlandini ovvero all’attuale rampa per la ciclopedonale “Cottur”. I lavori sono stati affidati da qualche giorno e, se le stime dell’amministrazione saranno confermate, saranno completati in 150 giorni. La nuova pista, come ricordato nel corso di un sopralluogo, costituirà un’estensione della “Ciclovia del mare Adriatico”, individuata con la sigla “FVG 2” all’interno della Rete delle ciclovie di interesse regionale. Non solo. «Considerato che il Comune di Muggia ha acquisito un finanziamento per la realizzazione del tratto Aquilinia-Rabuiese» e che «quello mancante tra via della Pace e Aquilinia è già marcato con impianti di segnaletica verticale specifici», la nuova pista concorrerà al «completamento del collegamento internazionale ciclabile sul lato mare con la Slovenia».

Ma ecco, nel dettaglio, la nuova opera. La “FVG 2”, lunga poco più di quattro chilometri, partirà da via Giulio Cesare, attraverserà piazzale Alessi, Passeggio Sant’Andrea, via Fiamme Gialle, viale Campi Elisi, via San Marco e ancora viale Campi Elisi, via D’Alviano, via Lorenzetti, Largo Vardabasso, via Zorutti e via Lorenzetti, prima di arrivare in via Orlandini in corrispondenza del punto di accoglienza dei cicloturisti della pista che raggiunge Draga Santa Elia.

Nel senso opposto, in direzione Trieste, è prevista una pista ciclabile monodirezionale «in sede propria sull’attuale marciapiede in adiacenza allo spazio riservato al transito pedonale», con partenza dall’intersezione con via Lorenzetti e in grado di svilupparsi lungo il lato est di via D’Alviano.

Il cantiere, partito il 12 aprile, allestito in Campo Marzio e affidato alla ditta veneta Bagolin, dovrebbe chiudere i battenti entro i primi giorni di settembre. Il primo tratto, quello vicino al polo natatorio della piscina “Bruno Bianchi”, dovrebbe essere pronto già entro il mese di giugno. Capitolo costi. Il progetto indica una spesa complessiva di quasi 500.000 euro (494.340,58 per l’esattezza) di cui 236.000 finanziati dal Comune di Trieste e 258.228,45 dalla Regione.

Quanto ai materiali utilizzati il progetto prevede che la pavimentazione dell’itinerario ciclabile sia realizzata in conglomerato bituminoso di tipo tradizionale ad eccezione di alcuni tratti in corrispondenza di intersezioni stradali o di possibili “interferenze” con i pedoni. In questi casi la pavimentazione sarà pitturata con resini speciali di colore rosso scuro.

La nuova pista ciclopedonale che, come sottolinea l’amministrazione vuole coniugare sostenibilità e turismo, nasce da un progetto concertato con Fiab Ulisse ovvero con l’Associazione cicloturisti e ciclisti urbani: «Si è trattato di un percorso pienamente condiviso. Un vero esempio di modalità partecipata - sottolinea il responsabile Mobilità della Fiab Federico Zadnich - che è destinato a produrre due importanti ricadute. La prima riguarda un possibile aumento del 20% dei ciclisti urbani a Trieste come emerge da un sondaggio che indica peraltro in città già 3.500 ciclisti abituali. L’altra ricaduta fondamentale è ovviamente lo sviluppo del cicloturismo».

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