Trieste, un “referendum” del Comune sulla futura piazza Sant’Antonio

In via di definizione una piattaforma digitale dove i cittadini potranno esprimersi sui quattro progetti di riqualificazione. Il nodo dello spostamento della fontana

TRIESTE Roberto Dipiazza, dietro le maniere tonitruanti, è un uomo prudente che non ama scontri e dissensi. Così ha deciso che su un fascicolo potenzialmente bollente come il rifacimento di piazza Sant’Antonio sarebbe stato opportuno saggiare le reazioni della capricciosa platea cittadina. Così il Municipio sta approntando una piattaforma digitale dove inserirà quattro ipotesi progettuali di riqualificazione dello spazio urbano delimitato da via San Spiridione e dalla grande chiesa neoclassica disegnata nella prima parte del XIX secolo da Pietro Nobile.

Come vorreste piazza Sant'Antonio? I triestini rispondono


Il poker di idee è curato dall’architetto e docente universitario Maurizio Bradaschia, che nell’autunno dello scorso anno aveva ricevuto l’incarico di ripensare un rettangolo strategico nell’ambito di un Borgo Teresiano, dove negli ultimi anni è stato realizzato, a cominciare con l’amministrazione Cosolini e a proseguire con quella Dipiazza, un importante recupero (via Trento, Ponterosso, Canal Grande) di un’area pregiata ma sciupata.

I progetti per piazza Sant'Antonio-Canal Grande


Su queste quattro proposte il Comune avvia una sorta di consultazione preventiva via-Internet, per saggiare gusti/disgusti della popolazione, memore delle polemiche già verificatesi nel novembre 2018, quando bastò un rendering ufficioso e non definitivo (su sette suggerimenti inizialmente elaborati) a scatenare discussioni sulla sorte del sito. Tra l’altro - ricordano in Comune - Sant’Antonio resta l’ultima piazza centrale da rimettere a posto, dopo gli interventi (non sempre apprezzati) su Goldoni, Vittorio Veneto, Ponterosso, Panfili.

Piazza Sant’Antonio, le quattro ipotesi per il progetto finale che la ridisegnerà


«Desideriamo che sul futuro assetto di piazza Sant’Antonio vi sia un dibattito pubblico», riassume il direttore dei Lavori Pubblici Enrico Conte. Il quale aggiunge che all’interno del quartetto di ipotesi le differenze non sarebbero poi tante e che il progetto più sbarazzino prevede uno spostamento della fontana all’altezza della chiesa serbo-ortodossa. Per il resto si tratterebbe di modifiche riguardanti il verde e il disegno dei basolati.

Piazza Sant’Antonio da rifare Il Comune si rivolge ai social
Silvano Trieste 19/06/2012 Alcune delle Fontane non funzionanti


Dipiazza, poco incline a ibridare antico/nuovo, ha chiesto di evitare l’inserto artistico contemporaneo che in una prima fase Bradaschia aveva previsto nell’angolo di nord-ovest creato dalla piazza e da via Filzi, sotto le finestre della fondazione Scaramangà, riprendendo quanto visto alle Zattere veneziane , ai Musei Vaticani, a Versailles.

Sempre su indicazione del sindaco, confermato il “no” autunnale alla riapertura del Canal Grande fino al sagrato della chiesa: Dipiazza non è intenzionato a riprendere gli spunti acquei emersi durante il precedente mandato, quando il predecessore Cosolini e l’assessore Dapretto erano propensi a ripristinare l’originario percorso idrico.

In autunno Bradaschia aveva anticipato alcune direttrici progettuali: no a forzature rispetto al contesto architettonico del sito, sì a una serena fruibilità quotidiana garantita a lettori di giornali e a ludi infantili. —


 

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