Trieste, un minorenne alla guida dell’auto in fuga

Il giovane passeur kosovaro, bloccato a Trieste dalla polizia slovena, trasportava migranti illegali. Ora è in cella oltreconfine
Silvano Trieste 2018-05-19 Via Svevo, inseguimento della Polizia Slovena e della Polizia
Silvano Trieste 2018-05-19 Via Svevo, inseguimento della Polizia Slovena e della Polizia

TRIESTE. Non si sono fermati all’alt. Erano in cinque. Tutti kosovari a bordo di una Peugeot grigia con targa francese: un passeur minorenne e quattro connazionali, che il trafficante portava clandestinamente. Non si sa dove erano diretti. Quel che è certo è che l’auto non solo non ha accostato, ma ha accelerato. E la polizia slovena non ci ha pensato su due volte. Si è lanciata a tutta velocità in un inseguimento a sirene spiegate, degno di un film, fino alla rocambolesca cattura a Trieste all’imbocco della Grande viabilità in via Baiamonti.

Blitz della polizia slovena a Trieste: pistole spianate e paura in strada

La caccia si è conclusa con uno schianto. Un incidente in cui - stando a quanto si apprende proprio dalle autorità di Capodistria - è stata coinvolta una delle pattuglie slovene e una vettura che transitava verso via Svevo, pare condotta da una donna rimasta ferita ma non in modo preoccupante.

Tutto è cominciato oltre confine, a Bertocchi. È sabato. Sono circa le otto di sera. Gli agenti del commissariato di Capodistria notano la Peugeot. Non sappiamo se il mezzo era stato segnalato, forse con una soffiata dell’intelligence internazionale che segue le orme dei trafficanti di esseri umani, o di un semplice controllo. «Gli agenti della polizia di Capodistria - rispondono al Piccolo dal commissariato sloveno - volevano controllare una vettura a Bertocchi, ma il conducente non rispondeva ai segnali degli agenti e ha proseguito a velocità maggiore».



La pattuglia non perde tempo e si fionda dietro ai fuggitivi informando, in contemporanea, la centrale. Da Capodistria partono altre due pattuglie. Ma non si mettono subito a rincorrere il passeur. Aspettano al valico di Rabuiese. «Gli agenti hanno intimato ripetutamente il conducente di fermarsi usando segnali luminosi e audio - spiegano dalla “policija” - ma l'autista non ne ha tenuto in considerazione.

Blitz della polizia slovena a Trieste - Video

Quando il veicolo è entrato in territorio della Repubblica Italiana tramite Škofije (Rabuiese, ndr) lo hanno seguito tutte le tre pattuglie slovene». Siamo ormai in Italia, alle porte di Trieste. La centrale di Capodistria informa immediatamente i colleghi della Questura di cosa sta accadendo. E che l’inseguimento interesserà anche noi. Non servono autorizzazioni: vige l'accordo sulla cooperazione transfrontaliera di polizia. La grande fuga si conclude poco dopo. La Peugeot va a sbattere contro una delle tre pattuglie slovene e una vettura italiana che transita per via Svevo. Intanto arrivano i rinforzi italiani con tre volanti. L’auto del passeur è ormai fuori uso. Ma gli stranieri non demordono. Si precipitano fuori, cercando di darsela a gambe. Gli agenti della“policija” tirano fuori le pistole e le puntano. L’arresto riesce. Tutto sotto gli occhi di decine di triestini. I cinque, secondo quanto si apprende, sarebbero nelle mani delle autorità slovene. Del caso si è occupato anche la Procura italiana. Il pm Massimo De Bortoli era sul posto.

Resta un mistero. Quello della seconda auto: un’altra vettura inseguita dalla “policija”, di cui però si sarebbero perse le tracce in Slovenia. La notizia non è stata né confermata né smentita.

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